Tassa di soggiorno, nessun passo indietro
L’imposta di soggiorno sarà applicata. Ieri la maggioranza dei sindaci bresciani e veronesi del Garda (29 su 33) ha pronunciato la parola definitiva sulla reintroduzione della tassa a carico del turista. La si applicherà già dal 2012, secondo le tariffe ipotizzate nei giorni scorsi: 2 euro a notte per il soggiorno in hotel a 5 stelle, 1 euro nei 3 e 4 stelle, 0,50 negli alberghi a 1 o 2 stelle e nelle altre tipologie ricettive (case per ferie, b&b, ecc.).
Per i campeggi è prevista una forbice tra gli 0,40 e gli 0,80 euro; decideranno i singoli Comuni. Scelta demandata ai Comuni anche per quanto riguarda il periodo di applicazione dell’imposta: si va da un periodo massimo compreso tra il 1° aprile e il 31 ottobre e un periodo minimo tra il 1° giugno e il 30 settembre. L’esenzione sarà applicata ai ragazzi fino al compimento dei 15 anni (e non dei 18 come chiesto dagli albergatori).
Ogni Comune formerà una commissione aperta ai rappresentanti degli albergatori per pianificare l’utilizzo del fondi derivanti dall’imposta (che in parte potranno essere destinati a progetti comprensoriali) e per relazionare sugli interventi fatti. Ora la parola passa ai singoli Consigli comunali.
Come noto si sono già defilati quattro Comuni (Limone e Tremosine nel Bresciano, Lasize e Malcesine nel Veronese); gli altri 29 dovrebbero approvare a breve il regolamento. Ma non tutti la pensano allo stesso modo. C’è chi è contrario ma si adegua alla maggioranza (Sirmione), chi ha già deliberato in Giunta (Desenzano) e chi propone un diverso metodo di quantificazione dell’imposta. È il caso di Gardone: «Non riteniamo corretta - spiega il sindaco Andrea Cipani - l’applicazione di una tariffa forfettaria giornaliera.
Meglio applicare una percentuale sul costo del pernottamento, per far pagare secondo il principio della capacità contributiva». In buona sostanza Gardone (che ha poche presenze, circa 150mila l’anno, ma ben quattro 5 stelle e numerosi 4 stelle) non ritiene equo far pagare 1 euro a un turista che alloggia in un 3 stelle a 40 euro a notte e 2 euro a chi alloggia in un 5 stelle che vende la camera a 1.000 euro. Gardone propone un’imposta calcolata su percentuali che vanno dallo 0,50% del costo del pernottamento per i campeggi all’1,25% per il 5 stelle (fermo restando il limite dei 5 euro a notte imposto dal decreto legislativo).
s. bott.
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