Garda

«Tassa di soggiorno? La paghino tutti»

Gli albergatori gardesani fanno fronte comune contro l’idea dei sindaci di reintrodurre la tassa sul turismo.
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«No all’imposta di soggiorno, sì a una tassa di scopo». Questa la controproposta degli albergatori gardesani, che fanno fronte comune contro l’idea dei sindaci di reintrodurre nei centri bresciani e veronesi del lago il balzello a carico di chi soggiorna in strutture ricettive.

«Comprendiamo il momento difficile - dice Paolo Rossi, presidente di Federalberghi Lombardia e degli albergatori bresciani - e vogliamo essere propositivi. Ai sindaci diciamo: non ci sono soldi? Bene, mettiamo mano al portafogli, però devono farlo tutte le categorie produttive che beneficiano dei flussi turistici. Fatta 100 la spesa per le vacanze, quello che il turista spende per l’alloggio è 25. Il resto se ne va per i trasporti, la ristorazione, lo shopping e altri servizi».

 Giorgio Passionelli, sindaco di Torri del Benaco e delegato a rappresentare i Comuni bresciani e veronesi del lago ha convocato i colleghi giovedì per valutare la controproposta degli albergatori.

«Una simulazione dell’applicazione della nuova imposta - aggiunge Passionelli - prevede che una famiglia con due ragazzini con meno di 13 anni, se alloggiasse in un hotel a 4 stelle, sarebbe soggetta ad una imposta di 14 euro per una settimana. Imposta che si riduce ad appena 7 euro se l’hotel fosse a 2 stelle, o per campeggi, bed and breakfast e simili. Mi pare un onere irrisorio. Faremmo una figura ben peggiore se smettessimo di investire in promozione e servizi turistici».
 

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