Tarlo asiatico e paysandisia: Garda sorvegliato speciale
Tarlo asiatico e paysandisia: due insetti per un grave problema fitosanitario che attanaglia soprattutto il Garda.
Da una parte l'Ersaf (Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste) informa che a partire da questo mercoledì, a Sirmione, effettuerà un controllo nei parchi pubblici e nei giardini privati per verificare la presenza del tarlo asiatico, un insetto innocuo per l'uomo ma molto pericoloso per le piante.
I tecnici, muniti di tesserino di riconoscimento, eseguiranno sopralluoghi casa per casa.
Le date dei sopralluoghi e le relative zone interessate dal monitoraggio verranno regolarmente comunicate agli uffici competenti del Suo Comune ed al Comando di Polizia Locale al fine di consentire a tutti i cittadini di poter richiedere verifica di corrispondenza con le visite dei tecnici.
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E, mentre il tarlo attacca sia gli alberi che gli arbusti e non è un solo problema del Garda, la Paysandisia cresce nelle palme e per ora è un problema circoscritto al Benaco.
I primi casi nel 2013 tra Maderno, Padenghe e Bogliaco. Si pensava al famoso punteruolo rosso, ma ben presto gli agronomi hanno riconosciuto la presenza di un altro insetto, appunto la Paysandisia archon, detta anche grande tignola delle palme. Lungo la riviera gardesana la mortalità interessa nel 95% dei casi le palme del genere Chamaerops e Trachycarpus, le predilette da questa farfalla, e oggi conta quasi mille casi nel tratto tra Padenghe a Toscolano.
L'insetto non è autoctono. È arrivato dal Brasile, ospite indesiderato di palme d'importazione. "La femmina di Paysandisia - spiega l'agronomo Fiorenzo Pandini - depone un centinaio di uova, distribuendole su 10-20 palme diverse; una sola femmina può perciò infestare tutte le palme di un giardino. Le uova schiudono dall'inizio dell'estate e subito le giovani larve penetrano lo stipite rodendone le foglie. Lo svernamento avviene allo stadio di larva e, nella primavera successiva, si forma la crisalide in un bozzolo di fibre vegetali, escrementi e seta con fuoriuscita dell'adulto all'inizio dell'estate".
"La salvaguardia dei nostri giardini - continua Pandini - non può prescindere da un attento controllo diagnostico sulle condizioni fitosanitarie delle palme. Per tale motivo gli agronomi bresciani hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione finalizzata ad attivare i controlli fitosanitari e a sopprimere i focolai esistenti. Va detto infine che la negligenza in tal senso è "vietata" per legge, perché la lotta alla tignola della palma è obbligatoria secondo decreto del Ministero delle Politiche Agricole in recepimento della direttiva comunitaria".
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