Suv rubati nascosti nei container diretti in Africa: 5 arresti
Temevano che le auto rubate che spedivano nei container verso l’Africa cento-occidentale venissero razziate ulteriormente. Per questo saldavano le porte dei cassoni dei camion su cui erano caricate. Non solo, nascondevano le vetture tra la merce regolarmente denunciata, in modo da sfuggire ai controlli.
La cura nella gestione del bottino non è però servita a evitare che la Guardia di Finanza li scoprisse, arrestandoli con l’accusa di riciclaggio e falso in atto pubblico.
Sono sette le persone finite nei guai al termine di un’operazione iniziata nel 2013 per smantellare un traffico di auto rubate tra il Nord Italia e l’Africa. Per cinque di loro sono scattati gli arresti domiciliari, per altri due è stato disposto l'obbligo di firma.
I mezzi, principalmente suv, sparivano in Lombardia, Veneto e Svizzera. L’organizzazione era a Castiglione delle Stiviere e Cernusco su Naviglio dove, in due magazzini, le auto venivano stivate in container o su camion con cassoni imbottiti per evitare danni.
Nell’operazione ci sono anche una dozzina di indagati, tra questi anche i titolari dei magazzini.
L’inchiesta dei finanzieri è stata coordinata dal sostituto Procuratore Francesco Pinto e ha preso il via grazie alla collaborazione fra Guardia di finanza e Agenzia delle dogane del porto di Genova. Grazie alle «radiografie» fatte ai container si è scoperto che dentro vi erano anche le auto rubate, nascoste in carichi che ufficialmente contenevano rottami, pneumatici o materiale informatico.
Complessivamente, nel corso dell’operazione sono state sequestrate trenta vetture, recuperate al terminal Vte del porto di Prà a Genova dalle Fiamme Gialle. Il valore della merce è di circa due milioni di euro.
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