Garda

Strada della Forra ancora chiusa, sindaco furioso

Battista Giraerd, primo cittadino di Tremosine: «Dovevano essere già partiti i lavori. Ci sentiamo presi in giro»
La Strada della Forra -  © www.giornaledibrescia.it
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Il sindaco Battista Girardi, e con lui un’intero paese di duemila abitanti, è esasperato: «Sono deluso. Ci sentiamo presi in giro». Ieri il primo cittadino ha voluto fare il punto sulla situazione della Sp 38, la Strada della Forra, chiusa per dissesti dal 28 dicembre. Girardi non ha scelto a caso la data del 30 settembre: «In primavera la Provincia aveva illuso il territorio dichiarando che entro settembre la strada sarebbe stata riaperta».

Così non è stato: «Non si possono sparare date - sbotta il sindaco - e poi disattenderle in modo clamoroso. La Provincia si rende conto del danno fatto? È stata mandata all’aria la programmazione di un territorio che conta 120 attività turistiche e 5 realtà agricole importantissime». I ritardi sono in parte da imputare allo stop imposto dalla Soprintendenza al posizionamento di una rete orizzontale parallela alla strada nel cuore della Forra, a 4-6 metri d’altezza. Un «tetto» paesaggisticamente inaccettabile anche per il Comune, che dunque imputa alla Provincia una progettazione approssimativa.

Così, mentre l’intervento nella parte a monte della strada si concluderà ai primi di ottobre, il lotto più a valle, nella forra, è stato autorizzato, dopo le richieste variazioni progettuali, solo «il 28 settembre», come fa sapere il presidente della Provincia Samuele Alghisi, che ribadisce che l’obiettivo «è quello di restituire al territorio una strada sicura. Gli sforzi - dice - che stiamo facendo dal giorno in cui è caduta la frana sono documentabili, sia a livello di impegno economico, 2,8 milioni, sia a livello tecnico».

Non la pensano così a Tremosine. La Pro loco ha inoltrato richiesta di ristori per i danni subiti dalle attività. Il sindaco pretende un cronoprogramma certo per poter fare una corretta programmazione nei prossimi mesi. In video conferenza è intervenuto anche l’assessore regionale Mattinzoli: «Se dopo tanti mesi siamo ancora a questo punto significa che il nostro sistema proprio non va. Il Paese è lento, la burocrazia uccide l’economia». E i tempi per la riapertura? Vista la complessità dell’intervento e la delicatezza del contesto, nessuno si azzardo più a fare previsioni.

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