Garda

Sollievo pioggia: il lago di Garda cresce di 7 centimetri in 24 ore

Il minimo stagionale è stato toccato giovedì: boccata di ossigeno ma l’emergenza c’è ancora
Le piogge hanno alimentato l’afflusso di acqua in entrata nel lago di Garda - © www.giornaledibrescia.it
Le piogge hanno alimentato l’afflusso di acqua in entrata nel lago di Garda - © www.giornaledibrescia.it
AA

Da 28 a 35 centimetri sullo zero idrometrico in 24 ore. Grazie alle piogge e al deflusso in uscita ridotto al minimo, il Lago di Garda tira un sospiro di sollievo. Giovedì 18 agosto il Benaco misurava 28 centimetri, il minimo stagionale (ma non un record, ci sono stati anni peggiori). Ieri, venerdì 19, il livello arrivava a 35 cm, ancora basso certo, ma non più allarmante.

Questo grazie alle piogge delle ultime ore e alla riduzione del deflusso in uscita, che dalle 13.30 di giovedì è passato da 45 a 19 metri cubi al secondo.

«Con il lago sotto i 30 cm - spiega il segretario della Comunità del Garda, Lucio Ceresa - la situazione cominciava a destare preoccupazione, soprattutto per la captazione dell’acqua per uso idropotabile, che, lo ricordo, è quello prevalente su ogni altro utilizzo, compreso quello agricolo. Così giovedì abbiamo chiesto e ottenuto, in accordo con Aipo e Consorzio del Mincio, la riduzione del deflusso a 19 mc/s. Una quota minima, che riusciremo a mantenere ancora per qualche giorno visto che ha piovuto sui campi coltivati».

Le piogge hanno inoltre alimentato l’afflusso di acqua in entrata: se giovedì dal Sarca sfociavano nel lago solo 12 mc/s, ieri l’apporto del principale immissario del lago era salito a 44 mc/s.

Preoccupazioni rientrate, insomma, anche se l’attenzione resta alta: «L’estate gardesana- continua Ceresa - è ancora lunga. È previsto il ritorno dell’anticiclone, del sole e del caldo. Bisogna continuare a gestire in modo oculato la risorsa idrica». Mettere in sicurezza l’approvvigionamento, visto che molti Comuni attingono dal lago per alimentare gli acquedotti che portano l’acqua nelle case e negli alberghi, è ovviamente la priorità.

La tutela delle acque gardesane per fini idropotabili diventa insomma il grande tema strategico su cui impostare la concertazione e le decisioni sulla gestione e utilizzo della risorsa idrica del lago, anche alla luce delle conseguenze dei cambiamenti climatici, ormai sotto gli occhi di tutti. E che non si esauriranno certo con l’arrivo dell’autunno.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato