Garda

Siccità, Gelmini: «Il Garda farà la sua parte, ma sta già aiutando»

La ministra: «Ora il governo deve correre». Il summit Benaco-Aipo slitta all’8 luglio
IL GARDA NON E' UN'OPZIONE
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La disponibilità a dare una mano c’è. Ma il lago di Garda sta già aiutando il comparto agricolo e il Po.

È la riflessione di Mariastella Gelmini, ministra degli Affari Regionali e presidente della Comunità del Garda, fatta ieri, a margine dell’assemblea di Confartigianato Brescia. «In questi giorni abbiamo avuto incontri con le Regioni e la Protezione civile, nelle prossime giornate raccoglieremo altre informazioni - ha spiegato Gelmini -. Dobbiamo correre e istituire lo stato d’emergenza, soprattutto per le condizioni che ci sono al nord. Il governo è concentrato su questo».

Sulla possibilità che il Garda dia più acqua al Po e all’agricoltura, Gelmini ha spiegato: «Non è vero che il Garda non sta facendo la sua parte, come ho sentito dire. Il Garda sta già aiutando, e lo farà ancora. Abbiamo già aumentato lo scarico per aiutare l’agricoltura, nonostante il livello del lago sia basso». Lo scarico nel Mincio e nei canali irrigui dall’edificio regolatore di Salionze, negli ultimi giorni è passato da 65 a 70 mc al secondo, mentre il livello del lago scende di un cm al giorno (ieri 72 cm sullo zero idrometrico). «Siamo disponibili a fare la nostra parte per le esigenze dell’agricoltura - ha insistito Gelmini - ma non possiamo mettere a rischio la qualità delle acque del lago».

Intanto è slittato all’8 luglio l’incontro tra i rappresentanti del Garda (i sindaci di Sirmione, Torri del Benaco e Torbole, i rappresentanti di Garda Uno Mario Bocchio e Ags Angelo Cresco, il segretario della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa ) e i vertici di Aipo (il segretario generale Meuccio Berselli e il direttore Luigi Mille), inizialmente in programma per lunedì.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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