Garda

Sessanta alberi di Natale «culle» per gli avannotti del persico

I pescatori li collocheranno sui fondali di 5 località: i sub controlleranno la crescita dei «piccoli»
La preparazione. Pescatori pronti ad immergere gli alberi di Natale recuperati dopo le feste
La preparazione. Pescatori pronti ad immergere gli alberi di Natale recuperati dopo le feste
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Sessanta alberi di Natale, dismessi dai Comuni dopo l’Epifania, finiranno in fondo al lago. Li posizioneranno anche quest’anno i pescatori sportivi del Garda e diventeranno un rifugio sicuro per i pesci persici, facilitando, così ci si augura, la riproduzione di questa specie ittica molto importante per il lago, ma in contrazione da tempo.

 

 

 

 

L’habitat. In profondità - Foto  © www.giornaledibrescia.it
L’habitat. In profondità - Foto © www.giornaledibrescia.it

Una seconda vita per gli alberelli altrimenti destinati al macero, grazie ad un’operazione promossa da qualche anno dalle associazioni aderenti all’Unione pescatori sportivi del Garda (Upsdg) che si rifà all’antica consuetudine di ammassare sul fondo dei laghi prealpini fascine di rami che costituivano un habitat ideale per i persici.

«Quest’anno - spiega Maurizio Scarmigliati, segretario dell’Upsdg, che riunisce una decina di associazioni di pescatori dilettantistici per un totale di mille soci - sono una sessantina gli alberelli che le Amministrazioni comunali del lago hanno tenuto da parte per noi. Li collocheremo domenica 25 marzo sui fondali di cinque località: Maderno e Manerba sulla riviera bresciana, Malcesine, Garda e Torri del Benaco sulla costa veronese».

A far pervenire gli alberi dismessi ai pescatori gardesani per questo prezioso «riciclaggio» sono state quattro Amministrazioni comunali lacustri, una sulla sponda lombarda (Toscolano Maderno) e tre su quella veneta (Torri del Benaco, Garda e Malcesine).

Nell’intreccio dei rami di pini e abeti sommersi il persico troverà l’habitat ideale per deporre le uova e crescere al riparo dei predatori. Gli alberi di Natale diventano così delle vere e proprie nursery per questa specie ittica.

Gli alberelli saranno calati in acqua dalle barche dei pescatori e sistemati sul fondale dalle associazioni di subacquei a due distinte profondità: tra i 7 e i 10 metri, dove il persico depone le uova, e intorno ai 40 metri, dove costituiranno un rifugio nel quale i nuovi nati potranno trovare riparo dai predatori. Nella zona meno profonda si crea in questo modo una sede di frega ideale per il persico, mentre più a fondo si realizza un sito di riposo, dove i nuovi nati possono svernare al sicuro.

«Cuccioli». Un avannotto di pesce persico
«Cuccioli». Un avannotto di pesce persico

«Abbiamo scelto zone in cui si trovano palestre per le immersioni - continua Scarmigliati -, in modo che i sub possano successivamente monitorare la situazione e verificare la buona riuscita del progetto. Si tratta inoltre di aree che godono di una certa protezione, dove è vietata la navigazione per tutelare l’attività subacquea e dove i persici potranno trovare le condizioni ideali per riprodursi».

Il progetto «natalizio» è una delle tante iniziative di tutela e salvaguardia delle specie ittiche programmate dall’Unione pescatori sportivi del Garda, i cui soci hanno bene inteso che la loro passione per la pesca non può che essere alimentata e sostenuta da un profondo rispetto per il delicato ambiente lacustre e per le specie che ancora lo popolano.

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