Scoperto il veleno che ha ucciso i cani a Manerba
Per utilizzarlo serve il patentino. Il veleno che il mese scorso ha ucciso nove cani a Manerba, tra il Perlino e il Gardoncino, poteva essere maneggiato esclusivamente da persone autorizzate.
Il risultato dell’autopsia su Maya e Zoe, i due pastori tedeschi avvelenati un mese fa, non lascia dubbi: si tratta di Tamaron, potente insetticida impiegato in agricoltura.
Chi ne entra accidentalmente in contatto rischia da nausea e vomito a convulsioni e arresto della respirazione.
Può portare alla morte: «Un essere umano deve avvicinarlo con guanti e mascherina, con uno scafandro addosso - sbotta Walter Edler, il padrone dei due cani uccisi -, figuriamoci la fine di un povero cane che se lo mangia come ripieno di un boccone all’apparenza gustoso. Quel che ci preme - rimarca Edler come portavoce del comitato nato dopo le morti di cani - è che i riflettori non si spengano. Non vogliamo trovarci tra qualche mese, quando tutti si saranno dimenticati del problema, a combattere ancora con i bocconi avvelenati. Stiamo raccogliendo le autorizzazioni per una manifestazione».
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