Garda

Salvini a Desenzano: «Il Garda non può finire sui giornali per le baby gang»

Il leader della Lega sul Benaco per sostenere la ricandidatura del sindaco Malinverno. Sull'Ucraina: «Massacrato per il mio impegno»
  • Il comizio di Matteo Salvini a Desenzano
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«Il Garda non può finire sulle pagine dei giornali per i fatti degli scorsi giorni, per le baby gang di nord africani e la Polizia in assetto antisommossa» ha esordito così Matteo Salvini ospite al gazebo elettorale della Lega a Desenzano del Garda, a sostegno della rielezione dell’attuale sindaco Malinverno.

«Mi spiegavano che è usanza di questi ragazzini: scippi, bevi, ti fai tre canne, metti le mani dove non devi. A questi ragazzi qualcuno l'educazione gliela deve insegnare, e se non sono mamma e papà, lo farà qualcun altro. Non mi interessa prima o seconda generazione. Questo insegna, e io l'ho fatto nel '95, che bisognerebbe reintrodurre la leva» ha aggiunto il leader della Lega.

 Salvini è poi tornato a parlare della guerra in Ucraina. «Finito il Covid non possiamo andare avanti con la guerra. Mi hanno massacrato, a reti unificate, perché ho lavorato e lavorerò per la pace. Continuerò a farlo perché è un dovere. Draghi ha telefonato a Putin, Scholz ha telefonato a Putin, se Salvini parla con Mosca non va bene» ha detto il segretario della Lega.

Sui referendum per la giustizia ha detto che è in corso «una vergognosa campagna di censura e di silenzio». Quanto al governo, «siamo li per fare cose buone. La Lega non permetterà mai che aumentino le tasse sulla casa». Infine sulle pensioni: «Siamo per quota 41. Dopo 41 anni di lavoro uno ha diritto di smettere. Basta con la legge Fornero».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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