«Salvata da un angelo, derubata da uno sciacallo»
«Un angelo ha salvato la vita di mia figlia mentre uno sciacallo non ha esitato a rubarmi l’orologio». E’ l’amaro sfogo di Sonia, appena dimessa dalla Poliambulanza dopo il terribile incidente avvenuto a Lonato lo scorso 16 agosto, nel quale è rimasta ferita insieme al marito e alla figlia.
Con le braccia ingessate e la pelle coperta di ematomi, racconta di un botto tremendo, del fumo «che ancora vedo quando chiudo gli occhi» e di due uomini: l’angelo che ha soccorso (e molto probabilmente salvato) la ragazza e il mascalzone che tra asfalto insanguinato e lamiere accartocciate ha avuto la freddezza di rubare l’orologio alla donna.
Erano le 18 quando la famiglia di Castegnato, a bordo di una Mini, si è scontrata frontalmente con la Audi di due romeni di ritorno da una giornata di lavoro. L’urto è stato violentissimo e da subito le condizioni della ragazza seduta sul sedile posteriore della Mini sono apparse gravi. Un giovane si è avvicinato e ha aiutato il papà a fare uscire dall’auto la figlia, che al momento non respirava, e a prestarle i primi soccorsi in attesa dell'ambulanza.
Mentre ciò accadeva mamma Sonia è riuscita a slacciarsi la cintura e a trascinarsi fuori passando dalla portiera del marito. «Ero riversa sul ciglio della strada con il braccio alzato in cerca di supporto - ricorda commossa la donna -. Un uomo si è avvicinato e mi ha sfilato il Rolex, che in seguito all’incidente si era slacciato, ed è fuggito via».
L’angelo, all’anagrafe Yuriy Nyahul Gennari (24enne ucraino residente da 13 anni a Desenzano), è rimasto in contatto con la famiglia: «Viene a trovarci ogni giorno - racconta mamma Sonia -, è una bellissima persona, so che ha pianto tanto per noi subito dopo l’incidente. Per tutto quello che ha fatto lo ringraziamo davvero con il cuore». L’altro uomo, invece, è scappato con il Rolex e Paolo ha sporto denuncia davanti alla Polizia.
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