Raduno di destra a Villa Brunati: sarà «blindato», ma si farà
La sesta edizione del memoriale Simone Riva sabato sera si farà. Con una serie di prescrizioni stabilite dalla prefettura in sede di Comitato di coordinamento interforze, ma si farà. E la polemica non accenna a venir meno.
Con l’Anpi, che è pronta a organizzare un presidio nei pressi di Villa Brunati, sede dell’evento organizzato dal gruppo Brescia ai bresciani, ma anche con la Rete Antifascista Brescia che ribadisce il proprio «dissenso, disagio, ribrezzo e sdegno nei confronti delle istituzioni che si prestano al dilagare delle culture fasciste». E con lo stesso sindaco, Guido Malinverno, ad annunciare querele (all’Anpi) e a mettere i puntini sulle «i» rispetto a quanto dichiarato nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio comunale Rino Polloni.
Polverone a parte, il memoriale si terrà. Non ci sarà però Guido Taietti, esponente di Casa Pound condannato per lesioni gravissime nei confronti di un militante del centro sociale Dordoni di Cremona, che a Villa Brunati avrebbe dovuto presentare il suo libro. E la cui annunciata presenza aveva indignato nei giorni scorsi sia il Partito Democratico, sia l’Anpi, sia, ancora, il Movimento Cinque Stelle.
Quanto al resto, saranno predisposti appositi servizi di controllo da parte delle forze di polizia dentro e fuori Villa Brunati, ma anche in altri luoghi dove potrebbero esserci contro manifestazioni. Come il presidio che, lo si accennava, l’Anpi dovrebbe mettere in campo. Sempre in capo alle forze di polizia sarà il controllo, per individuare e denunciare, ogni eventuale gesto o comportamento evocativo del disciolto partito fascista, come pure la verifica per i partecipanti del rispetto delle disposizioni anti-Covid. I partecipanti saranno «blindati» all’interno della Villa, senza alcuna possibilità di commistione (nemmeno per i servizi igienici) con gli spazi all’esterno: si pensi alla spiaggia di sotto.
Il sindaco Malinverno, presente al Comitato in prefettura, auspica che con queste prescrizioni gli animi possano placarsi: «In questi giorni nei confronti dell’Amministrazione sono state usate parole molto pesanti, anche da parte dell’Anpi, che di fatto ci ha accusati di riportare la violenza del periodo fascista nella vita pubblica: affermazioni gravi, che mi riservo di valutare con un legale, e che gettano benzina sul fuoco». Poco gradite dal primo cittadino anche le esternazioni del presidente del Consiglio comunale Polloni, per il quale dell’evento del 28 agosto «sarebbe stato opportuno informare preventivamente il Consiglio. In casi come questo - sottolinea - ci dovrebbe essere un maggiore coinvolgimento delle istituzioni rappresentative dei cittadini e ora non posso non stigmatizzare una decisione che sta ingenerando un’immagine negativa della nostra città». Piccata la replica del primo cittadino: «Invece di rivolgersi ai giornali, Polloni - conclude - avrebbe fatto meglio a intavolare il discorso a livello politico».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato