Quelle tre scosse sul Garda e quelle precedenti: come leggerle?
Tre scosse. Quelle avvertite da molti sul Garda e non solo, domenica mattina: alle 11.15, alle 11.18 e alle 11.22 tra Gargnano e Tignale, con la prima delle tre, la più intensa che ha fatto registrare una magnitudo pari a 3.3.
Tanta paura, ma per fortuna nessun danno e nessun ferito
Tuttavia, a giudicare da quanto stanno registrando i sismografi negli ultimi mesi, non si tratta di scosse isolate. Il 4 giugno infatti nelle acque antistanti la sponda veronese del Garda la terra ha tremato e la scossa ha raggiunto la magnitudo 3.6 e un terremoto analogo è stato avvertito anche il 21 luglio, con epicentro a sud di Gargnano.
“E’ una zona ballerina", spiegano dall’Istituto di Geofisica e Bioclimatologia sperimentale di Desenzano, dove si prova anche ad interpretare quanto sta accadendo. "Il fatto che l’energia venga rilasciata gradualmente fa pensare che non ci si debba aspettare una fase parossistica -, chiarisce il professor Gianfranco Bertazzi, direttore dell’istituto. - Considerati anche i dati storici, si tenderebbe anche ad escludere che queste scosse possano essere il preludio di episodi di più grave entità".
Dopo una mattinata di grande spavento, un’interpretazione rassicurante.
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