Quarto progetto per il Desenzanino: servono quasi 6 milioni
Potrebbe essere «buona la quarta» per la riqualificazione del Desenzanino: è infatti in arrivo un nuovo progetto, il quarto appunto, per la concretizzazione del quale non dovrebbero più sorgere problemi. Il sindaco Guido Malinverno, a tal proposito, è fiducioso, anche se servirà trovare la copertura finanziaria. Non è passato nemmeno un mese e mezzo da quando l’opera è stata «svincolata» dai privati che dovevano realizzarla come standard di qualità nell’ambito del piano integrato di intervento alle Grezze: dopo anni di vana attesa delle fideiussioni necessarie, il Comune ha alzato le mani e deciso di realizzarlo da sé.
E ora sta procedendo in questa direzione: «Abbiamo dato un nuovo incarico di progettazione - sottolinea il primo cittadino - e il prossimo passo sarà una variazione al piano delle opere pubbliche. Poi, finalmente faremo il lungolago».
La vicenda. Conti alla mano, siamo al quarto progetto: il primo dell’amministrazione guidata dal Felice Anelli, recentemente scomparso, il secondo della giunta di Rosa Leso, il terzo, ma solo parzialmente modificato, firmato da questa di Malinverno. Che però si vede costretta a rimettere il lungolago ancora una volta nelle mani dei progettisti: «Dopo aver consultato i nostri avvocati - rimarca il primo cittadino - abbiamo avuto conferma di non poter utilizzare il vecchio progetto perché non di nostra proprietà, ma dei precedenti attuatori. Anche le richieste di autorizzazione che erano state presentate agli enti erano loro, per cui dobbiamo necessariamente presentarne un altro, nostro».
Prospettive. Ma non ci saranno stravolgimenti né tantomeno sconvolgenti novità: «Lo proporremo esattamente uguale - evidenzia ancora Malinverno -, quanto meno fino alla presa d’acqua che confidiamo di poter spostare, con un contributo di Acque Bresciane, nel parcheggio di via Vighenzi. È un grosso costo, siamo attorno al milione di euro solo per questa operazione che peraltro era negli atti nel vecchio progetto, ma per la quale non è mai stata chiesta autorizzazione paesaggistica. Speriamo, dunque, che la Soprintendenza ci dia parere positivo». Altra speranza, «ma ce la faremo», trovare la cifra necessaria per l’intera opera: in tutto, dal Desenzanino a vicolo delle Lavandaie inclusa la presa d’acqua, 5,9 milioni di euro. Anche se l’obiettivo di Malinverno è realizzare quanto meno il primo tratto, dal Desenzanino alla presa.
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