Garda

Punta Grò, sigilli alla passeggiata: ipotizzati reati ambientali

Il basamento in cemento dell’opera in costruzione in alcuni tratti sarebbe più largo dell’autorizzato
Vicino al lago. Il basamento della passeggiata naturalistica già realizzato a Punta Grò
Vicino al lago. Il basamento della passeggiata naturalistica già realizzato a Punta Grò
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Sigilli alla passeggiata naturalistica di Punta Grò: i Carabinieri Forestali di Salò hanno posto sotto sequestro penale il cantiere per reati di natura ambientale. La ragione sarebbe da individuarsi in una difformità delle opere già eseguite rispetto al progetto.

In particolare il basamento in cemento, sul quale si sarebbe dovuto posare la copertura definitiva, in alcuni tratti sarebbe più largo di quanto scritto nel documento approvato dalla Soprintendenza: rispetto ai 2,5 metri stabiliti, i militari avrebbero riscontrato una maggior larghezza di misura variabile da 30 a 80 centimetri a seconda del tratto.

La vicenda. Ma, prima, un passo indietro. Il «caso passeggiata» a Sirmione era scoppiato lo scorso 24 novembre: i lavori erano cominciati da qualche settimana appena quando, a seguito di un esposto sottoscritto da un privato cittadino (a quanto si sa relativo all’asfaltatura «impattante» che in quei giorni era stata ultimata), i militari dell’Arma hanno effettuato un sopralluogo. La Forestale in quell’occasione ha visitato il cantiere e ha acquisito dal Comune tutta la documentazione relativa all’opera. Opera che, lo ricordiamo, è in capo all’Autorità di bacino sia per la progettazione, sia per la direzione lavori: un chilometro e mezzo di passeggiata, per un costo complessivo di 200 mila euro, che avrebbe dovuto essere ultimata entro la primavera di quest’anno.

Il Comune. Ora però è arrivato il sequestro: «Il Comune di Sirmione - spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Maurizio Ferrari - è committente dell’opera e per questo c’entra relativamente con quanto accaduto: ci è però stato notificato il verbale, dal quale abbiamo appreso che la difformità riscontrata dai carabinieri sarebbe legata ad alcuni tratti specifici. «Va però evidenziato - aggiunge l’assessore - che siamo ancora in fase di cantiere: i lavori non sono finiti.

Off limits. Un cartello sulla rete annuncia che il cantiere è sotto sequestro
Off limits. Un cartello sulla rete annuncia che il cantiere è sotto sequestro

E lo strato in cemento scuro oggi visibile non è che un basamento su cui in marzo si sarebbe dovuta posare la copertura definitiva in cemento bianco: come le fondamenta di una casa sono più larghe rispetto all’abitazione che vi sorge sopra, anche in questo caso la base risulta in certi tratti più larga rispetto alla copertura che, a cantiere chiuso, sarà visibile in superficie».

La richiesta. Adesso però «la palla» è passata alla magistratura e l’assessore Ferrari annuncia che «naturalmente faremo subito richiesta di dissequestro per poter procedere quanto prima con i lavori». Anche perché la cittadinanza è già in fermento: sono in tanti a chiedersi per quanto tempo la passeggiata di Punta Grò resterà un cantiere «sigillato».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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