Più di mille persone in fila ai banchi d’assaggio per condividere «Profumi di mosto»
Li si riconosceva perché al collo avevano tutti l’ormai celeberrima sacchetta rosa: a spasso tra le cantine, sotto un sole più da agosto che da fine vendemmia, più di mille persone ieri si sono lasciate inebriare dai «Profumi di mosto» del Consorzio Valtenesi.
Circa duemila «esperienze» vissute sul territorio che va dalla riviera gardesana al remoto entroterra, più gli innumerevoli (e ancora da conteggiare) che invece hanno scelto di vivere «soltanto» l’esperienza alla Casa del Vino di Puegnago, dove erano presenti una decina di cantine non incluse nel tradizionale circuito. Tradizionale, perché «Profumi di mosto» celebra la vendemmia in Valtenesi da 22 anni, ma ugualmente da record: mai così tante aziende come quest’anno hanno aderito alla manifestazione, ben 28.
Il riconoscimento
Sulla scorta dell’esperienza maturata durante la pandemia, si è mantenuta la stessa formula e ha funzionato così: nei giorni precedenti, sul sito web si potevano selezionare le esperienze preferite, che consistevano nella visita a una o più cantine, con inclusa la degustazione di almeno tre vini con un abbinamento gastronomico per cantina ed eventi di vario genere, organizzati da ciascuna realtà: musica, esposizioni, approfondimento. Alla Casa del Vino, invece, il banco d’assaggio, ma anche il mercato di «Profumi di mosto», dato che alla sede del Consorzio non solo era possibile degustare, ma anche acquistare le bottiglie.
Offerta variegatissima: tutta la gamma delle tipologie tutelate dal Consorzio Valtenesi, dai vini rosa e rossi a base Groppello, fino al bianco di San Martino della Battaglia che nasce da uve Tuchì. Quest’ultimo, peraltro, per la prima volta premiato quest’anno con i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, insieme ad altre quattro etichette Valtenesi, tutte presenti in degustazione durante la manifestazione di ieri.
Identità
Da Pozzolengo a Desenzano, passando per tutti i Comuni rivieraschi di Moniga, Manerba, Padenghe, fino all’entroterra di Lonato, Bedizzole, Calvagese, Polpenazze e Puegnago. Ogni paese ha raccontato qualcosa di sé attraverso le sue aziende e soprattutto per mezzo del protagonista di giornata: il vino.
E ha trovato riscontro quel concetto che spesso il presidente del Consorzio Valtenesi Paolo Pasini ha rimarcato, sul fondamentale rapporto che lega vino e territorio in un’unica identità. Le cantine aperte e vestite a festa, la Casa del Vino accesa di giovani in fila ai banchi d’assaggio. Era giovane la maggior parte dei partecipanti, a dimostrazione che la cultura del vino attrae sempre di più.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato