Pista delle vette: sulle due ruote tra aquile e camosci
Bella e suggestiva la ciclabile a lago, certo, ma i veri bikers, i duri e puri del pedale, quelli che godono solo nel sudore e nella fatica, impazziranno letteralmente per la «pista delle vette», un percorso di straordinario fascino naturalistico e ambientale che sta per essere tracciato e segnalato nel cuore verde del Parco dell’Alto Garda bresciano.
Immaginate di prendere quota, in sella alla vostra mtb, all’altezza di Limone percorrendo la valle del Singol, e da qui raggiungere, pedalando su una pista segnalata e attrezzata, Passo Nota (1.240 metri) e il Tremalzo (1.974 m) a Tremosine, poi il Tombea (1.950 m) in Valvestino, il monte Stino (1.467 m) e infine scendere sul lago d’Idro a Capovalle, o verso il Trentino, a Bondone.
Un itinerario in quota con «calate» che consentono di deviare dal percorso alto e scendere nei borghi di Tremosine e Valvestino. I tempi. «Una pista ad altissima naturalità, che sarà un’attrazione parallela a quella rivierasca», dice Davide Pace, presidente della Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, l’ente che promuove l’ambizioso progetto. «Progetto quasi pronto - aggiunge Pace -: entro settembre avremo l’esecutivo, in primavera faremo l’appalto e per la fine del 2019 il percorso sarà pronto».
Costo dell’operazione: 1 milione e 380mila euro. «Soldi già pronti e disponibili - precisa - ottenuti, come avvenuto per la ciclabile a sbalzo di Limone, con un contributo del Fondo per i Comuni di confine». Il percorso. La pista correrà su mulattiere e percorsi già esistenti; si tratta di realizzare le connessioni, di segnalarli, attrezzarli e promuoverli. «È un piano che portiamo avanti da almeno 5 anni - dice Pace - che finalmente trova attuazione. Sarà un grande richiamo, soprattutto ora che grazie alle e-bike anche le salite e i percorsi montani sono di fatto accessibili a tutti. Si potrà pedalare nel regno dei camosci e delle marmotte, nel grande giardino botanico del Parco Alto Garda».
Un intervento strategico per il turismo, che potrà favorire altri investimenti. «Stiamo pensando alla realizzazione di un rifugio attrezzato per la ricettività sul monte Tombea». L’Alto Garda si prepara a diventare un enorme «bike park».
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