Garda

Pfas nel cantiere per l’Alta Velocità a Desenzano: «Inquinamento in falda»

L’Arpa è al lavoro col Comune per campionare le acque di falda. I valori finora sono contenuti: «Sotto i 100 nanogrammi/litro»
ll cantiere per la Tav a Lonato - Foto © www.giornaledibrescia.it
ll cantiere per la Tav a Lonato - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La realizzazione della mappa di Le Monde sulla contaminazione da Pfas nel mondo è stata possibile grazie a un lavoro di raccolta dati durato un anno, che ha messo insieme migliaia di campioni ambientali realizzati, spesso, nei vari Paesi e nelle varie regioni, dalle agenzie per l’ambiente. È il caso della Lombardia, dove luoghi e numeri ripresi dall’inchiesta giornalistica internazionale «Forever Pollution Project», sono quelli dei piezometri che l’Arpa ha negli anni distribuito sul territorio proprio per tenere monitorate le falde e quindi anche i corpi idrici superficiali.

Non c’è, infatti, nell’indagine del quotidiano francese, il caso di Desenzano, dove da qualche mese i tecnici dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente di via Cantore, comandati da Fabio Cambielli, sono al lavoro per campionare le acque di falda lungo la linea dell’Alta velocità da Desenzano a Lonato. «Durante i lavori per la realizzazione della linea - spiega Cambielli - Cepav2, che è tenuta a fare i monitoraggi ambientali, ha individuato inquinamento in falda e ci ha avvisato».

A quel punto Arpa si è messa in contatto con il sindaco del Comune, Guido Malinverno, ed è partito l’iter per l’individuazione corretta dei livelli di Pfas e capire come agire. «Abbiamo affrontato subito il problema – afferma Malinverno – anche grazie alla disponibilità di Arpa che ha fatto tutti i campionamenti. Sappiamo che i livelli di questi inquinanti sono bassi, ma aspettiamo la relazione finale». Il lavoro è stato possibile grazie a un protocollo d’intesa sottoscritto con la Provincia di Brescia che ha finanziato le analisi. «Sono stati fatti una ventina di campionamenti dell’acqua - aggiunge Cambielli - e i risultati sono tutti abbondantemente sotto i 100 nanogrammi/litro. Purtroppo - conclude il direttore - non siamo riusciti a risalire alla fonte».

La scoperta quasi casuale avvenuta durante il monitoraggio che Cepav2 è tenuta a fare sui cantieri dell’Alta Velocità, conferma la diffusione di questo inquinante. «Appena saputo di questa scoperta - conclude Malinverno - siamo intervenuti con Arpa per capire la situazione. E fortunatamente il livello di contaminazione è basso».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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