Pcb e diossine, anguille del Garda vietate per il quinto anno
Anguille del Garda vietate per il quinto anno consecutivo. È stato infatti prorogato, fino a giugno del 2016, attraverso una nuova ordinanza, il divieto di commercializzazione delle anguille del più grande lago Italiano introdotto nel 2011. Quando cioè si scoprì nelle loro carni la presenza di concentrazioni di diossina e pcb in quantità superiori ai limiti consigliati.
Il decreto del ministro on. Lorenzin è stato pubblicato sulla Gazzetta della Repubblica. Dunque restano «off limits» le anguille del lago di Garda e, parallelamente, viene confermata l’esistenza nella nostra provincia di un secondo caso pcb, dopo quello del capoluogo di Brescia e delle aree del Sito di interesse nazionale Caffaro.
L’allarme - lo ricordiamo - era scattato nella primavera del 2011, quando le analisi su alcune anguille prelevate nell’area veronese del lago avevano evidenziato, in alcuni esemplari, concentrazioni di diossine e pcb superiori ai limiti previsti dalla normativa vigente.
In base a questa prima notizia erano scattate numerose analisi ed approfondimenti. Il 17 maggio il sottosegretario veronese on. Francesca Martini aveva firmato l’ordinanza di divieto di commercializzazione dopo gli esiti, appunto, delle analisi su 102 campionamenti di varie specie di pesci. Solamente nelle anguille, in particolare nel 38% dei casi, erano risultate concentrazioni di derivati di diossina o Pcb superiori ai limiti consigliati di 12 picogrammi/g.
Dopo il nuovo divieto di commercializzazione delle anguille arriverà il divieto di pesca che è di competenza delle Province.
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