Garda

Passione e tradizione, un brindisi a Lonato la nuova «Città del vino»

La Giunta ha deliberato l’adesione all’Associazione nazionale, unendosi così all'elenco dei 500 Comuni italiani che ne fanno parte
I vigneti di Lonato - © www.giornaledibrescia.it
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Strano non lo fosse già da prima, vien da pensare: Lonato è ufficialmente «Città del vino». La Giunta ha appena deliberato l’adesione all’Associazione nazionale «Città del vino», in qualità di socio ordinario.

«Il nostro territorio - spiega l’assessore all’Agricoltura Massimo Castellini - ha una particolare vocazione agricola e vitivinicola, derivante dalla produzione di vini alta qualità nati dalla passione e tradizione enologica connessa a valori storici, ambientali e culturali: elementi necessari per lo sviluppo enograstronomico e turistico di qualità. Abbiamo deciso di aderire - prosegue - perché la nostra realtà è in crescita, ed è in grado di promuovere proposte di livello, in sinergia con cantine e altri attori dei nostri territori, in modo da attrarre sempre più turisti interessati al vino sia come prodotto di eccellenza che come espressione di cultura».

Lonato, terra del Garda Doc, arricchisce dunque l’elenco dei Comuni italiani che fanno parte di «Città del vino», 500 in tutta Italia. L’obiettivo dell’Associazione, fondata nel 1998, è aiutare i Comuni a sviluppare intorno al vino, ai prodotti locali ed enogastronomici, tutte quelle attività e quei progetti che permettono una migliore qualità della vita, uno sviluppo sostenibile, più opportunità di lavoro. Un esempio concreto è l’impegno per lo sviluppo del turismo del vino, che coniuga qualità dei paesaggi e ambienti ben conservati, qualità del vino e dei prodotti tipici, qualità dell’offerta diffusa nel territorio ad opera delle cantine e degli operatori del settore.

«Accogliamo Lonato con grande piacere - sottolinea il presidente di "Città del vino", Angelo Radica -. La nostra grande associazione da nord a sud, in ogni angolo vitivinicolo d’Italia, riunisce le municipalità, permettendo di condividere progetti, portare avanti battaglie comuni, comunicazione e promozione, sviluppo socioeconomico dei territori a vocazione enologica. Insieme per dare maggiore forza all’Italia del vino».

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