Garda

Otto coltellate al negoziante, poi va a casa e aspetta la polizia

In carcere con l’accusa di tentato omicidio il 20enne di origini albanesi che nel pomeriggio di martedì ha usato il coltello contro un negoziante
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È in carcere con l’accusa di tentato omicidio il 20enne di origini albanesi che nel pomeriggio di martedì ha sfoderato il coltello e l’ha affondato otto volte nel corpo di un 55enne commerciante pakistano in via Mazzini, all’angolo con piazza Duomo, in pieno centro a Desenzano.

È invece fuori pericolo la sua vittima, vittima assolutamente casuale. Le coltellate l’hanno attinta in parti del corpo lontane da organi e funzioni vitali. 

Gli uomini della Polizia Locale di Desenzano, guidati dal comandante Carlaberto Presicci, hanno ricostruito i fatti. Il 20enne, di casa con la famiglia a Calcinato, ma ospite a Desenzano da zii, la mattina di martedì era già passato da via Mazzini e aveva scambiato saluti con il figlio del 55enne poi aggredito.

Il replay della scena, nel pomeriggio, è più cruento. Il 20enne, con problemi psichici, si presenta al cospetto del proprietario del negozio con un coltello e non esita ad usarlo. Il 55enne pakistano si difende e resiste sino a quando il suo aggressore desiste e se ne va. L’uomo è riverso in un lago di sangue quando è soccorso dal gioielliere suo vicino di negozio. 

Nel giro di pochissimo sul posto arriva anche un’ambulanza e gli uomini della Polizia Locale. Gli agenti raccolgono un paio di indicazioni e si fanno accompagnare dal figlio della vittima nell’abitazione nella quale il 20enne albanese si è rifugiato. 
Il giovane non oppone resistenza e si consegna. In stato confusionale dice di aver solo voglia di dormire e di essere vittima di non meglio chiarite angherie. Gli uomini della Locale lo portano al comando e poi, su disposizione del sostituto procuratore Erica Battaglia, a Canton Mombello.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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