Garda

Ospitò re e poeti sul Garda, ma ora Gardone vende il Grand Hotel

Lo storico albergo non ha riaperto i battenti, come di consueto, per Pasqua. Non era mai successo - ad esclusione del 2020 - dal 1884
Il Grand Hotel di Gardone Riviera
Il Grand Hotel di Gardone Riviera
AA

Fa rumore la mancata apertura del Grand Hotel Gardone. Lo storico albergo, icona del turismo gardesano, non ha riaperto i battenti, come di consueto, per Pasqua. Non era mai successo - ad esclusione del 2020 per il Covid - dal 1884, quando il nuovo Hotel Gardone voluto da Luigi Wimmer, non ancora «Grand», accolse i primi ospiti nel mese di gennaio (il Garda era stazione di soggiorno invernale).

Si sa, non è più un segreto ormai, che il prestigioso quattro stelle da 167 camere è oggetto di una trattativa di vendita, ma sui dettagli viene mantenuto il più stretto riserbo.

La storia

Di certo non è un passaggio di mano da tutti i giorni. Parliamo dell’hotel simbolo del turismo gardesano, carico di storia e di charme, che con la sua caratteristica torretta, riprodotta su cartoline e depliant, contraddistingue il paesaggio storico di Gardone. Anche dopo le opere di ammodernamento, succedutesi in particolare nel primo lustro degli anni Venti e negli anni Sessanta del ’900, conserva ancora il fascino originario. Nel periodo antecedente la Grande Guerra ospitò reali e nobili da tutta Europa, come Re Giorgio di Sassonia. Nel 1902 vi soggiornò Paul Heyse, Premio Nobel per la letteratura nel 1910, che vi ambientò alcuni celebri racconti. La fama dell’hotel crebbe ulteriormente in epoca dannunziana. Qui il poeta Vate attese con la pianista Luisa Baccara che la sua nuova dimora gardonese fosse pronta.

Chi è passato da qui

Il Grand Hotel è un presidio storico del lago di Garda
Il Grand Hotel è un presidio storico del lago di Garda
Gabriele D’Annunzio lo definì «succursale del Vittoriale». Winston Churchill vi soggiornò nel 1949, facendone un mito tra i turisti inglesi, che nel Winnie’s Bar dell’hotel hanno sorseggiato fiumi di Pol Roger, lo champagne preferito da sir Churchill. Nelle sue stanze sono passati, tra gli altri, gli scrittori Somerset Maugham e Vladimir Nabokov, l’astronauta russa Valentina Tereskova, prima donna nello spazio, il ricercatore Albert Sabin, scopritore del vaccino contro la poliomelite. E, più di recente, qui ha soggiornato anche Ben Harper.

Numeri da record

La storia è passata da qui. E l’hanno respirata a pieni polmoni centinaia di migliaia di turisti, visto che l’albergo registra ogni anno dalle 45mila alle 50mila presenze. La proprietà è della famiglia Mizzaro. Enrico Mizzaro gestì la sua prima stagione al Grand Hotel Gardone nel 1954 e lo acquistò nel 1957 dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, divenutane proprietaria durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1981 subentrò il figlio Franco, con la moglie Graziella. Oggi alla guida della società c’è la terza generazione dei Mizzaro, con Orietta e il fratello Federico. Ma un nuovo capitolo della storia dell’hotel sta per essere scritto.

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato