Nel Garda relitto Usa della 2a guerra mondiale
Lui, che all’epoca dei fatti aveva sette anni e che aveva sentito le urla dei soldati che stavano annegando portate dal vento, l’aveva detto agli americani: «Cercatelo fuori dalla foce del Sarca, a largo di Torbole». Ma nessuno, finora, aveva ascoltato Carlo Bombardelli, oggi pensionato, testimone involontario di una tragedia.
A certificare la sua memoria di ferro è arrivata la scoperta dei Volontari del Garda: il gruppo che ha sede a Salò, sulla sponda bresciana del Benaco, dopo mesi di ricerche ha individuato sul fondale del lago, a 276 metri di profondità e a largo di Torbole, il relitto del mezzo militare americano inabissatosi durante la Seconda guerra mondiale. Un incidente in cui persero la vita ventiquattro giovani soldati statunitensi, «la più grossa sciagura moderna del lago di Garda» per il responsabile dei Volontari, Mauro Fusato.
Era la notte del 30 aprile 1945. Il Dukw, autocarro anfibio da 2 tonnellate, familiarmente chiamato ’anatra', stava trasportando rifornimenti e munizioni destinate ad un reparto dell’esercito a stelle e strisce stanziato a Torbole, in provincia di Trento, sulla punta Nord del lago di Garda. Fatale fu il forte vento: il mezzo militare si ribaltò, cadde in acqua, si inabissò in pochi istanti. A bordo c’erano venticinque soldati tra i 18 ed i 25 anni della decima Divisione di Montagna di stanza in Italia.
Soltanto uno di loro si salvò: il caporale Thomas Hough riuscì ad aggrapparsi ad un pezzo del mezzo anfibio e ad avvicinarsi alla riva. Per tutti gli altri la morte arrivò nel giro di pochi minuti, «al massimo venti, il corpo umano non può sopportare oltre immerso in acque intorno agli 8 gradi» spiega Fusato.
Nel buio gli abitanti di Torbole sentirono le urla dei soldati che stavano affogando. Un’eco che non ha mai taciuto, un richiamo che ha mantenuto vive le ricerche.
Nel 2004 una spedizione statunitense, con un’equipe della Texas University e alcuni ex commilitoni della decima Divisione di montagna, arrivò sul Garda per individuare il mezzo militare e riportare a casa i resti dei loro caduti, senza riuscirvi. I Volontari del Garda ripresero le ricerche diversi anni dopo: nell’autunno 2011 a Riva del Garda; poi ancora nel marzo 2012, quando, senza volerlo, scoprirono la cannoniera della Marina del regno di Sardegna, affondata nel 1860. Lunedì le operazioni sono riprese. «Domenica sera il sonar ci ha restituito una prima immagine, di qualità troppo scarsa per darci la sicurezza che
fosse proprio il Dukw - racconta il responsabile Fusato -; abbiamo utilizzato la telecamera filoguidata e l’abbiamo visto: è intatto, anche se vuoto, e nel suo assetto normale».
Non solo, il Garda potrebbe aver conservato anche i corpi dei soldati statunitensi: «Ci sono molti oggetti intorno al metro e settanta, potrebbe trattarsi degli scheletri o dei resti dei soldati che annegarono» sostiene Fusato. Le operazioni di recupero? «Sarebbero molto complicate - continua - ; un po' per la profondità che non dà accesso ai subacquei, un po' perchè il fondale è pieno di reti e cardini che creano grossi problemi alle attrezzature, che vi si possono impigliare».
E dopotutto sarà il governo americano a decidere come procedere: «Già domani - spiega Fusato - avviseremo il Consolato Usa. Spetta a loro decidere se recuperare o meno il relitto». Non c’è da dimenticare, poi, di essere di fronte ad «una vera e propria tomba sott’acqua. Si dovranno avvisare i familiari delle vittime e gli ufficiali del loro battaglione».
Per ora, insomma, i Volontari del Garda si godono la loro scoperta. Al loro rientro dalle ricerche, ad aspettarli al porto c’era proprio l’allora bambino Bombardelli, il primo a
congratularsi con loro.
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