Garda

Multati e smemorati: su 100 sanzioni, 30 non vengono pagate

Problemi di riscossione a Padenghe: l’anno scorso solo lo 0,18% degli importi iscritti a ruolo è stato recuperato
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Tre su dieci fanno i furbi. E ogni giorno diventa più complicato recuperare il non pagato per le multe, molte delle quali «figlie» dell’autovelox di via Meucci, sulla Gardesana. Se n’è discusso in Consiglio comunale, a Padenghe, alla luce del dato relativo alle somme recuperate relative alle sanzioni non pagate messe a ruolo nel 2016: 690 euro a fronte di 384.000 di ammanco.

«Su cento multe - riconosce il sindaco, Patrizia Avanzini -, settanta vengono pagate. Il problema, poi, è recuperare quelle trenta». E l’accumularsi del «non pervenuto» crea ammanchi considerevoli. Ammanchi che sempre più difficilmente vengono sanati: se nel 2014 si riuscì a recuperare circa il 20% della cifra iscritta a ruolo quell’anno, nel 2015 fu circa il 10%. Poi il tracollo del 2016: 0,18%.

Per arrivare all’iscrizione a ruolo, passano anni: prima devono essere emessi i normali solleciti, poi, se non bastano, la pratica viene ceduta all’agente di riscossione (fino al 2011 Equitalia, oggi Poste Italiane). E più passa il tempo, più difficile diventa recuperare i soldi dovuti che, nel frattempo, aumentano, sia nel totale del non pervenuto, sia rispetto alle singole sanzioni.

Se dai primi anni Duemila ad oggi la cifra complessiva messa a ruolo a Padenghe ammonta a circa 2 milioni di euro, si può tranquillamente considerare che l’ammontare reale, vale a dire quanto sanzionato in origine, sia più o meno la metà: «Basterebbe incassare il 50% dei ruoli - evidenzia il sindaco Avanzini - per recuperare il 100% delle multe inflitte».

Cosa complicata, e i numeri relativi ai ruoli del 2016 lo mostrano con chiarezza: dei 384.000 euro messi a ruolo nel 2016 e relativi a multe elevate nel 2014, solo 690 euro sono stati recuperati, lo 0,18%. Le sanzioni inflitte quell’anno, il 2014, ammontavano a 455.740 euro e gli incassi furono del 62%, 282.000 euro. Il 38% non incassato è poi finito a ruolo con le conseguenti maggiorazioni più che raddoppiate di cui si diceva, i famosi 384 mila euro dei quali si è recuperato una bazzecola. Nel 2014 andò decisamente meglio: per i ruoli, pari a 664.000 euro, relativi alle multe elevate nel 2011/2012, recentemente sono stati incassati oltre 130.000 euro.

Cosa fare? Perché questo «declino» nel recupero col passare degli anni? In Consiglio comunale Roberta Gandelli, del gruppo di minoranza «Padenghe Sei Tu», l’ha espresso a chiare lettere: «Recuperare lo 0,18% è pochissimo». Vero, per il sindaco, ma «le difficoltà sono note: tra turisti stranieri ormai irreperibili e nullatenenti a cui nulla si può appunto pignorare, la fetta di "inesigibile" cresce di anno in anno. Più passa il tempo, più cala la possibilità di recuperare. Analizzare dati e numeri è senza dubbio un duro lavoro cui gli uffici e io personalmente siamo chiamati. Anche gli agenti di riscossione fanno quello che possono: ho già preso contatti per chiedere ragguagli circa questi risultati, ma non possiamo comunque aspettarci miracoli». 

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