Mito e velocità, in fondo al Garda il motoscafo di Castiglioni
Un altro reperto torna a galla grazie al nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda. Stavolta la telecamera subacquea del rov degli Angeli Azzurri riporta in superficie i fasti della storica Coppa dell’Oltranza, gara nautica ideata da Gabriele D’Annunzio negli anni ’30 per osare, anche sul lago, «oltre e più oltre!». I
Volontari del nucleo guidato da Mauro Fusato e Luca Turrini ieri mattina hanno messo in bacheca l’ennesimo ritrovamento: l’Engine Alfa Romeo 2300 cc. 8 cilindri Class 3 Litri che affondò durante il 6° Concorso motonautico del Garda, a Gardone Riviera, il 5 giugno 1935. Il pilota Armando Castiglioni fu ripescato senza conseguenze (su youtube si trova un Giornale Luce con la cronaca della gara e dell’incidente).
Il ritrovamento del motoscafo riaccende i riflettori anche sulla figura di Castiglioni, all’epoca una leggenda della motonautica: nel ’32 aveva stabilito a Gardone il primato italiano per motoscafi da turismo fino a 1500 cc. Poi la sua carriera fu un crescendo di record italiani e mondiali.
Con «Gianca», questo il nome dell’Engine individuato dai Volontari, Castiglioni stabilì il record italiano di velocità per motoscafi da turismo alla media di 53,593 km. «Avevamo già individuato il target con il sonar - spiegano i Volontari - e oggi (ieri, ndr) siamo venuti ad appurare cosa fosse con la telecamera del rov».
A 119 metri di profondità, proprio davanti il lungolago di Gardone, nell’obiettivo è finito il motoscafo di Castiglioni. È possibile recuperarlo? «Va valutata la condizione del telaio in alluminio - dicono i Volontari - poi bisogna trovare chi ha la possibilità di sistemarlo, conservalo e valorizzarlo. Certo, sarebbe bello». Intanto è stato denunciato il ritrovamento del «bene storico» alla Soprintendenza.
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