Minacce di morte via lettera al sindaco di Tremosine
«Amareggiato, ma per nulla intimorito». È il commento del sindaco Battista Girardi, che mercoledì si è visto recapitare in municipio una lettera anonima con minacce pesatissime.
Vergata a mano, la lettera riporta il disegno di un proiettile e parole che intimano il primo cittadino a dimettersi, minacciandolo di morte. «È inutile - commenta - sottolineare la gravità del fatto: pensare che un nostro concittadino arrivi a minacciare non solo me come persona, ma l’istituzione che rappresenta tutti noi, è qualcosa che mi lascia sconcertato.
«Dal giorno in cui - aggiunge - siamo stati chiamati ad amministrare il Comune (nel maggio 2014, ndr) il nostro impegno è stato quello di rimettere al centro dell’Amministrazione l’interesse pubblico, lavorando con trasparenza, onestà e correttezza, rispettando i diritti di ogni cittadino senza alcuna distinzione. Questa posizione ci ha portato a fare scelte importanti per combattere certe abitudini e certi sistemi della gestione della cosa pubblica che si erano formati nel corso degli anni passati e che erano ben poco trasparenti. Tali decisioni hanno probabilmente scontentato chi era abituato in modo diverso e non ci stupiscono alcuni tipi di reazione, come la diffusione di calunnie verso di me».
Girardi si riferisce a voci riguardanti l’aumento dell’indennità di sindaco e fantomatici bonus: «Tutte falsità. Compenso e rimborsi sono esattamente quelli previsti dalla legge, non un euro di più".
Infine la risposta, ferma, all’’intimidazione: «Questa lettera mi lascia molto amareggiato. Ma non sono per niente spaventato o intimorito. Al contrario, sono ancor più determinato ad andare avanti e a non fermarmi, fino a che porteremo fino in fondo il compito assegnatoci dai cittadini».
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