Metropolitana fino al Garda, pronto il protocollo d’intesa
La strada è ancora lunga. Ma Provincia e Comuni pare vogliano fare sul serio. È infatti pronto il protocollo d’intesa per avviare lo studio del prolungamento della metropolitana verso il Garda. Il 16 febbraio, in Broletto, si era tenuto un primo incontro con la ministra Maria Stella Gelmini dove l’ipotesi era stata lanciata («Opera simbolo del post-Covid» aveva detto la ministra). Il 7 marzo un nuovo vertice tra gli enti locali coinvolti ha definito i contenuti di un Protocollo d’intesa per sviluppare il progetto. Ora il testo di quel Protocollo è pronto e, nelle prossime settimane, sarà firmato.
«Credo che la firma possa avvenire a inizio maggio» spiega il presidente della Provincia Samuele Alghisi. Il documento coinvolge 16 enti: Provincia di Brescia, Regione Lombardia, i Comuni di Brescia, Gavardo, Mazzano, Nuvolento, Nuvolera, Paitone, Prevalle, Rezzato, Roè Volciano, Villanuova, le Comunità Montane della Valle Sabbia e dell’Alto Garda Bresciano, la Comunità del Garda e l’Agenzia del Tpl di Brescia. L’obiettivo è «redigere uno studio di prefattibilità» (costo 132mila euro più Iva) che possa poi dar vita a «un progetto di fattibilità tecnica ed economica» per realizzare «un sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata/semi vincolata da Brescia a Roè con possibile prosecuzione per l’area del Garda e della Valle Sabbia». Il testo resta generico («sistema di trasporto rapido di massa», quindi anche un tram) ma per il vicepresidente Guido Galperti «la strada che intendiamo percorrere è quella del prolungamento della metropolitana».
Le prime ipotesi del Broletto dicono di una linea di 18 km a fianco della 45 bis (costo: 1 miliardo) o in alternativa a ridosso dei centri abitati (costo:1,5 miliardi). Lo studio di prefattibilità, affidato all’Università di Brescia, dovrà sviluppare «le analisi e le ipotesi tecniche dei possibili sistemi di trasporto, tra cui il prolungamento della metro; l’individuazione preliminare dei costi di investimento e di gestione associati a ciascuna alternativa; la sostenibilità economica dei sistemi di trasporto durante il loro ciclo di vita; il sistema più idoneo con le reti di Tpl esistenti e programmate». Lo studio dovrebbe essere pronto a fine estate e presentato a Salò. Ma già a fine maggio qualche bozza potrebbe essere presentata in Comunità montana per raccogliere suggerimenti e osservazioni.
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