«Manerba Jonica»: così il sindaco vuole cambiare il nome
Manerba Jonica potrebbe essere la soluzione. Salutare quel «del Garda» che ultimamente non sembra essere così d’aiuto e seguire almeno con lo spirito la trovata del sindaco di Caino: chiedere di farsi annettere al sud, dove fondi Pnrr per la rigenerazione urbana arrivano a piene mani. Due situazioni gardesane. Lonato: dieci proposte presentate, dieci proposte cassate. O meglio, ritenute ammissibili, ma al momento non finanziate.
Manerba: una proposta presentata, una proposta cassata. Anche in questo caso ammissibile di finanziamento ma, ça va sans dire, per ora non finanziata. Il sindaco di Manerba Flaviano Mattiotti la prende con ironia e riconosce di averci fatto un pensierino, in merito alla provocazione lanciata l’altro giorno dal collega cainese Cesare Sambrici.
Manerba
Ci scherza, ma la sua riflessione va oltre la battuta: «La forbice che abbiamo potuto notare tra nord e sud è evidente e riteniamo non sia corretta. Servirebbe molta più attenzione, anche perché i Comuni, il nostro incluso, investono molto nella progettazione: non farcela rappresenta una perdita di denaro e di tempo per l’ente». Partecipando al bando rigenerazione urbana, Manerba intendeva mettere mano a piazza Aldo Moro: per intenderci, quella della chiesa e della biblioteca.
Con 500mila euro si sarebbe sistemata la piazza, realizzata pure una scala mobile per collegarla con il parcheggio di sotto. Dal Pnrr non arriverà nulla, forse: «Speriamo che i progetti possano essere rifinanziati», è l’auspicio del sindaco, che però si dice anche tutto sommato contento, anche perché di denari ne stanno arrivando su altri fronti. Due notizie, ancora non certissime ma quasi: Manerba dovrebbe risultare beneficiario di 3 milioni di euro per la rocca e di altrettanti per le scuole.
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Lonato
Altro fronte, quello lonatese. I sentimenti del sindaco Roberto Tardani sono praticamente gli stessi di quelli del collega Mattiotti: dispiacere perché nonostante il gran numero di progetti la rigenerazione urbana non ha portato per ora niente, ma contentezza perché su altri fronti invece qualcosa è arrivato, come il milione e 300 mila euro per l’asilo Wojtyla.
Che cosa si sarebbe voluto fare? Tra le altre cose, il completamento della scuola di Maguzzano, la risistemazione della zona a lago, le sale di palazzo Carpaneda, palazzo Ondei: «Tutti interventi e progetti importanti - rimarca Tardani - che speriamo possano rientrare in un rifinanziamento di questo bando. È già capitato, del resto, che progetti inizialmente tagliati fuori venissero ripescati. Le lamentele che si stanno sentendo in questi giorni da parte dei colleghi sindaci sono comunque condivisibili e abbiamo già dato incarico all’Associazione dei Comuni bresciani affinché si faccia portavoce di questa situazione e lo chieda al Governo».
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