Garda

Lungo la Valle delle Camerate l’ultimo rifugio del rospo dorato

La Bombina variegata è scomparsa nel resto della provincia. In corso un’azione di salvaguardia
Un esemplare di Bombina variegata misura al massimo 5 centimetri - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un esemplare di Bombina variegata misura al massimo 5 centimetri - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Toscolano Maderno ultimo baluardo per la salvaguardia della Bombina variegata. Sono riposte nel territorio del Comune altogardesano le residue speranze di sopravvivenza, in provincia di Brescia, di questo raro anfibio. È proprio qui, lungo le pendici del monte Castello, in località Segrane, e a monte della frazione di Gaino, che questa specie minacciata dalla perdita di habitat e dai cambiamenti climatici ha trovato rifugio.

La Bombina, nota anche come ululone dal ventre giallo o rospo dorato, da adulta è più piccola del pollice di una mano (misura al massimo 5 centimetri) ed è caratterizzata da una colorazione ventrale gialla molto vistosa.

Il progetto

In tutta la provincia la sua presenza è attualmente accertata soltanto a Toscolano Maderno, dove, grazie anche al sostegno dell’Amministrazione comunale, sono state negli ultimi anni promosse azioni a salvaguardia della specie previste dal progetto Life Gestire 2020, che ha per fine la conservazione della biodiversità e di cui è capofila la Regione Lombardia. Ne ha parlato di recente, nell’ambito del Festival della Montagna, l’erpetologa Christiana Soccini del Centro studi naturalistici Arcadia. «Per le Liste Rosse italiane - spiega Soccini - la specie è assegnata alla categoria “minor preoccupazione”, ma è una valutazione fatta sull’intero areale di distribuzione della Bombina, che è molto vasto ed occupa 20mila chilometri quadrati. Il declino dell’ululone è però accertato in Lombardia, dove le popolazioni storiche non sono state più confermate». Come è successo sul monte Guglielmo: da qualche anno le colonie che proliferavano nelle pozze d’alpeggio sono scomparse.

Tra vasche e ruscelli

La Bombina resiste a Toscolano, in due siti distinti, lungo la valle delle Camerate, dove dal 1999 è monitorata e dove si cerca, grazie anche alla collaborazione dei privati proprietari delle aree, di tutelarne l’habitat. Le azioni di salvaguardia hanno previsto la creazione di piccole vasche di raccolta dell’acqua collegate a ruscelli naturali, la realizzazione di rifugi interrati e la manutenzione delle sponde delle pozze esistenti. «La buona notizia - dice Christiana Soccini - è che i nuclei monitorati presentano un trend di numerosità stabile. Vedremo se le azioni del Life consolideranno questo trend».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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