Garda

Limone: «Acquedotto a tutti i costi»

L'ultimatum del sindaco Risatti a Garda Uno: "Se entro il 31 dicembre non ci danno le chiavi mandiamo i vigili"
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Ultimatum del sindaco di Limone a Garda Uno. «Se entro il 31 dicembre non ci danno le chiavi dell'acquedotto mandiamo i vigili e ce lo riprendiamo». Nessun passo indietro, dunque. Così come stabilito prima dalla Giunta (delibera del 27 luglio scorso) e poi dal Consiglio comunale (24 settembre), il Comune altogardesano è intenzionato a ritornare in possesso della rete idrica per gestirla direttamente.

«Il 30 ottobre - spiega il primo cittadino Franceschino Risatti - abbiamo informato Garda Uno e l'Aato di Brescia della nostre intenzioni, chiedendo il nominativo del referente per la tempestiva consegna degli impianti. Ad oggi non ci hanno ancora risposto, ma con i nostri legali abbiamo comunque attivato il percorso amministrativo per l'avvio della gestione comunale del servizio idrico a partire dal primo gennaio 2013. Siamo fermamente intenzionati - prosegue Risatti - a riprenderci la gestione dell'acquedotto: se Garda Uno non ci consegna gli impianti i limonesi rispediranno al mittente le bollette senza pagarle».

La rottura dei rapporti tra Garda Uno e Limone pare proprio insanabile. Le motivazioni che stanno alla base della clamorosa decisione sono nelle parole del sindaco: «Tariffe alte e nessun investimento. Paghiamo per ricevere nulla in cambio». La delibera consiliare parla di «fallimento del sistema finora adottato» e di «scarsi benefici ottenuti sia in termini di sviluppo e qualità del servizio che di economicità». Inoltre, si legge nella delibera, «gli investimenti nelle reti idriche degli impianti del Comune di Limone, dal 2006 a oggi (periodo di affidamento del servizio alla società Garda Uno tramite l'Aato della Provincia di Brescia), non hanno potuto avere luogo come programmato a causa di motivazioni del tutto indipendenti dal Comune.

Sebbene risulti significativo l'intervento di potenziamento del civico acquedotto in località Sopino, questo non ha potuto essere concluso a causa di mancanza di risorse finanziarie da parte di Garda Uno». «Nella zona nord di Limone, verso Riva - ricorda inoltre il sindaco - ci sono quattro grandi alberghi non ancora serviti dalla rete idrica, ma collegati a un acquedotto privato. Garda Uno aveva promesso e programmato la realizzazione di un nuovo ramo della rete: hanno fatto il primo lotto. Poi, tre anni fa, tutto si è fermato. A questo punto, visto che paghiamo senza ottenere alcunché in cambio, mi pare doveroso per il Comune riprendersi la rete. Siamo convinti che la gestione municipale potrà essere redditizia e portare benefici all'intera collettività, comportando palesi riduzioni dei costi».

Risatti parla anche delle tariffe di Garda Uno: «Negli ultimi anni sono decuplicate. Limone paga per il servizio idrico un milione di euro l'anno, eppure non si vede un investimento, al massimo qualche veloce manutenzione. Con la gestione diretta abbasseremo le tariffe e realizzeremo investimenti irrinunciabili per un paese turistico come il nostro».
Margini per un ripensamento, a oggi, pare proprio che non ce ne siano.

Simone Bottura

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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