Le tartarughe aliene arrivano dal Mississippi
Le «aliene» sono originarie del Mississippi. Le due tartarughe individuate nei giorni scorsi nel canneto di San Vito a Colombare appartengono alla specie «Trachemys scripta elegans», meglio conosciuta come «tartaruga dalle orecchie rosse».
Il fatto che si trovino nel Garda non è proprio una bella notizia. La «Trachemys» è infatti inserita nell'elenco mondiale delle 100 specie più invasive: da alcuni studiosi è ritenuta una temibile predatrice, altri credono sia prevalentemente insettivora nei primi anni di vita e vegetariana da adulta. In ogni caso la sua individuazione allunga l'elenco delle specie definite «aliene» stilato a partire dal 1971, quando fu accertata la presenza della «Dreissena polimorpha», conchiglietta bivalve assai invasiva.
La conferma arriva da Guido Parmeggiani, esperto ambientalista, presidente dell'associazione Airone Rosso di Desenzano che gestisce l'oasi naturalistica di S. Francesco a Rivoltella. «La specie è diffusa nell'intero bacino gardesano meridionale. Purtroppo le segnalazioni di questa specie si susseguono in molte zone umide del centro-nord Italia da qualche anno». La preoccupazione per una possibile proliferazione è reale (un altro esemplare è stato censito nel canneto San Francesco).
La Trachemys, in cattività, può vivere fino a 35 anni, mentre allo stato brado supera con difficoltà i 25-30 anni e raggiunge solitamente i 25-30 centimetri di diametro. L'abnorme diffusione degli esemplari in Italia, negli specchi e nei corsi d'acqua, nei laghi dei parchi pubblici e addirittura nelle fontane è dovuta all'abbandono di esemplari acquistati quando avevano dimensioni ridotte. Questo potrebbe essere il caso di Sirmione.
Le tartarughe «sirmionesi» sono tre: una nuotava nel Porto Castello, le altre, appunto, nel canneto di Colombare. È troppo presto per capire se, moltiplicandosi, potranno diventare un pericolo per il Garda. Il dato di fatto è che, al momento, sembrano essersi ambientate.e. mor.
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