«Lago sicuro», presidio h24 per un Ferragosto sereno sul Garda
A cinquantaquattro giorni dall’inizio dell’operazione Lago Sicuro, il nucleo gardesano della Guardia Costiera traccia un primo bilancio operativo. Con numeri, in termini di soccorsi e vigilanza, che si apprestano a superare quelli del 2019. A fare il punto è il comandante Antonello Ragadale, in una conferenza organizzata ieri mattina nel municipio di Lazise.
I dati
«Dal 18 giugno ad oggi - illustra il comandante - sono state 65 le attività di soccorso coordinate dalla nostra sala operativa di Salò, dalle quali sono state soccorse 157 persone e assistite 42 unità da diporto. Di queste attività, 39 sono state portate a termine dai mezzi della Guardia Costiera e 26 dalle altre forze operanti sul Benaco».
Tra questi interventi, si contano anche quelli effettuati con il nuovo rescuerunner, una moto d’acqua in grado di operare anche su fondali molto bassi, che ha consentito di portare in salvo 11 persone, tra diportisti ed escursionisti. «Il 50% di queste operazioni - precisa Ragadale - si è verificata sulla sponda bresciana, il 35% sulla veronese e il restante 15% su quella trentina».
La vigilanza
Per quanto riguarda invece la vigilanza, sono oltre duecento finora le missioni intraprese dalla Guardia Costiera sul Benaco, con oltre 630 ore di navigazione e quasi 6mila miglia percorse. «In queste missioni - chiarisce Ragadale - sono state sottoposte a controllo ben 1.050 unità da diporto, ed elevate 292 sanzioni amministrative per un totale di oltre 57mila euro». Di queste, 86 multe per navigazione a motore nella fascia di rispetto destinata alla balneazione, 56 per evoluzioni pericolose, 51 per violazione dei limiti di velocità, 3 per mancanza di patente nautica, 41 per violazioni a ordinanze sindacali e 55 per violazione del codice della nautica da diporto. Tre le unità da diporto sequestrate e tre le persone che conducevano moto d’acqua senza patente nautica.
Tutti questi dati, relativi come si diceva agli ultimi cinquantaquattro giorni, assumono ancor più rilevanza se rapportati all’intero arco dell’anno e se confrontati con gli anni precedenti.
Le attenzioni
«Dall’inizio del 2022 - spiega il comandante - le operazioni di salvataggio sul Garda sono già 107 contro le 113 dell’intero 2021. Un dato che sicuramente è legato al grande numero di presenze turistiche, e che si appresta a superare anche quello del 2019». «L’anno scorso sul Garda ci sono stati 6 morti - aggiunge Ragadale -. Quest’anno siamo già a 14».
Tragedie queste che spesso si potrebbero evitare, osservando alcuni semplici accorgimenti. «Suggeriamo di evitare immersioni in acqua improvvise dopo essere stati per tanto tempo al sole - è l’appello del comandante -. Consigliamo anche di evitare di uscire in barca o fare il bagno con condizioni o previsioni metereologiche avverse. Infine, raccomandiamo di portare sempre con sé uno smartphone, perché ci consente di acquisire subito la posizione».
Alla conferenza di Lazise era presente anche l’ammiraglio ispettore Piero Pellizzari, direttore marittimo del Veneto e capo del Compartimento marittimo di Venezia, sotto la cui giurisdizione territoriale ricade anche il lago di Garda. «Al Benaco abbiamo destinato un presidio importante - assicura -: 30 uomini sui 10.600 totali, con 30mila km di costa che dobbiamo presidiare». Tutti i militari sono abilitati al salvamento a nuoto, 18 sono sui mezzi navali (tre motovedette, tre battelli penumatici veloci e il nuovo rescuerunner) che operano dai porti di Salò, Lazise e Torbole, con un equipaggio pronto a muovere 24 ore su 24. E in vista del Ferragosto è previsto un irrobustimento delle sortite.
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