L’addio ad Alfredo Zanola imprenditore e sportivo
Il cuore forte di Alfredo Zanola alla fine ha dovuto cedere. Il male incurabile che, giusto un anno fa, aveva aggredito l’imprenditore e sportivo di Ciliverghe, ha avuto il sopravvento sul «nostro guerriero» come lo chiama Manuela, la maggiore delle due figlie.
Alfredo è scomparso giovane, a 47 anni. Una vita intensa di lavoro, di progettualità, di sogni quotidiani che trasformava in realtà prima fondando aziende fra Ponte San Marco e Mazzano (la Zanola, l’Alea, la Bmz-Moulds; stampi e stampaggio di materie plastiche) e poi dando l’anima sulle strade: ciclismo e podismo erano parte della sua vita, sport che animava dando linfa all’associazionismo e che ha praticato «fin che ha potuto, anche rinunciando a correre, ma non a camminare»; aveva forte il senso del gruppo, gli piaceva motivare gli amici del suo Circolo Amatori Podisti del paese. «Ghè i se bèl scampà» era il suo grido di battaglia. E oggi suona quasi beffardo.
Un guerriero anche nell’affrontare la malattia. Un anno fa, ricorda la figlia, il giorno in cui i medici emisero il referto, Alfredo è andato in fabbrica e ha chiamato i dipendenti, ha raccontato quel che gli succedeva, tranquillizzandoli sugli sviluppi dell’azienda e del loro lavoro. «Un padre di cui andare orgogliose», dice la Manuela con la sorella Sara. Domani alle 14.30, a Ciliverghe, le esequie. E poi via, per le maratone del Cielo.
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