L'addio ad Alessandro, tra lacrime e palloncini bianchi
Lacrime, canti, preghiere e fragore di motori, quelli delle motocross che tanto amava e che gli amici hanno schierato in massa per l'ultimo saluto. Si è consumato così il doloroso rito celebrato per l’addio al giovane Alessandro Decò strappato alla vita a pochi mesi dal 22esimo compleanno da quella meningite che lo ha strappato alla vita nell'arco di pochissimi giorni.
La funzione ha richiamato alla parrocchiale di Ponte San Marco centinaia di persone, tra adulti, giovani e famiglie. “Un raggio di sole soffiato via da un alito di vento prematuro e ingiusto”, si sente mormorare tra chi oggi ha deciso di esserci. E' un'ondata di commozione quella che ha travolto Calcinato e la comunità di Ponte San Marco, durante la cerimonia funebre di Alessandro. Una nuvola di palloncini bianchi, ad accompagnare e seguire, quel giovane vinto da un destino beffardo, spentosi tra le lacrime e la disperazione dei suoi genitori e di chi lo amava.
Un amore che si è tradotto anche nella disponibilità al dono: quello che il prelievo degli organi del giovane ha reso a persone che ora vivranno grazie a lui.
Erano tantissimi i coetanei di Alessandro che martedì pomeriggio hanno vouto dargli un ultimo saluto. Tutti in qualche modo, hanno voluto esserci, gli adulti per proteggerlo con una preghiera ma soprattutto i centinaia di giovani presenti, accovacciati in ogni angolo e stretti l’un l’altro per capire le ragioni di un addio così prematuro. Un corteo lunghissimo e silenzioso scortato dal fragore dal motocross e da due giovani sulla cui maglia risplendeva il nome Decò.
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