La mega villa in vendita e i milioni di euro evasi
Due anni di indagini per scoprire una sofisticata frode fiscale che ha al centro una villa a Sirmione.
L’ha portata a termine la Tenenza della Guardia di Finanza di Desenzano del Garda, coordinata dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia: eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (una era già stata eseguita a novembre) nei confronti di un imprenditore veronese operante nel Bresciano, eseguite anche perquisizioni in società con sedi nella provincia di Brescia, da un professionista bresciano, due svizzeri domiciliati a Milano ed altri soggetti collegati nelle province di Brescia e Verona, ritenuti responsabili a vario titolo di false comunicazioni sociali, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.
L’operazione Atlantis nasce dalla vendita di una villa il cui basso valore di vendita è apparso anomalo dati il prestigio del fabbricato, circondato da un ampio parco, un porticciolo privato e un eliporto.
I finanzieri hanno scoperto che la società venditrice della villa, non solo aveva dichiarato un valore di soli 7 milioni di euro, ma da tre anni non presentava più la dichiarazione dei redditi. Le indagini hanno messo in luce una maxi evasione di oltre 13 milioni di euro.
Infatti, la villa (già di proprietà di una società gardesana) era stata ceduta nel 2009 ad una società lussemburghese al valore dichiarato di 7 milioni di euro, generando una plusvalenza immobiliare di quasi 6 milioni. In realtà, invece, l’immobile era stato ceduto a oltre 19 milioni di euro, con un ulteriore plusvalenza immobiliare non dichiarata di 12 milioni.
Tale guadagno, non dichiarato, era stato nascosto in un conto corrente in Liechtenstein tramite una serie di operazioni societarie e finanziarie di due fiduciarie svizzere, le quali, su incarico degli imprenditori arrestati, hanno dapprima costituito una holding di diritto svizzero per poi far confluire la villa nel patrimonio di un’altra società lussemburghese. Contestualmente alla cessione dell’immobile, le fiduciarie svizzere hanno ceduto ad un’altra società austriaca l’intero pacchetto azionario della holding svizzera (attuale proprietaria della villa sirmionese tramite la controllata società lussemburghese).
Ai 12 milioni non dichiarati si aggiungono inoltre più 1 milione di euro di base imponibile da recuperare a tassazione, relativi alla parte di oltre 5 milioni dichiarata. A completare il vorticoso giro di schermatura per evadere il fisco la società gardesana, consapevole della propria condizione di evasore totale, ha tentato di evitare il ricorso ad un’eventuale procedura di riscossione coattiva da parte dell’Erario, mediante un’operazione straordinaria di scissione, trasferendo tutti i propri beni ad altra società riconducibile alla stessa famiglia di imprenditori bresciani.
La società ha così sottratto all’imposizione le basi imponibili Ires e Irap, ognuna, per oltre 14 milioni di euro e Iva per circa 75 mila euro.
Le attività si sono concluse oltre che con gli arresti in carcere e domiciliari dei rappresentanti legali della società venditrice della villa, con la denuncia a piede libero di altre 6 persone fisiche ed il sequestro di 15 unità immobiliari, beni mobili di vario tipo, partecipazioni
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