La Gardesana al rallentatore per la ciclovia e dopo la frana
Viabilità e depurazione, si prospettano mesi di passione sull’alto Garda. Sul fronte della mobilità si segnala l’introduzione - nella giornata di ieri - di una nuova limitazione del traffico.
Stavolta non c’entrano le frane, ma i lavori per la realizzazione della ciclovia del Garda, nello specifico della Unità Funzionale 3.1, che dalla galleria delle Limniadi corre fino al confine tra Lombardia e Trentino.
I lavori
Siamo tra Riva e Limone, in territorio trentino. I lavori riguarderanno un tratto di soli 100 metri (tra i più contestati, visto l’impatto e il costo di 2 milioni e 180mila euro, più o meno come un viadotto autostradale: 22 milioni al chilometro). Qui la ciclovia correrà sospesa a fianco della Gardesana, dove - per dare corso ai lavori - fino al 22 marzo si circolerà a senso unico alternato, con divieto di sorpasso e limite di velocità fissato a 40 chilometri all’ora.
Si transita a senso unico anche poco più a sud, in territorio bresciano, nel punto in cui la sera del 4 gennaio crollarono sulla Gardesana 30 metri cubi di materiale roccioso, lambendo l’ingresso dell’Hotel Splendid a Limone. È chiusa per frana dal 16 dicembre scorso anche la Sp 38 - strada della Forra, e per la riapertura si prospettano tempi lunghi, se non lunghissimi.
Una buona notizia arriva, invece, dal fronte dei danni che la frana ha inferto al collettore del depuratore in galleria di Tremosine e Limone. Martedì Acque Bresciane ha dato il via alle trivellazioni nella parete del tunnel, per posizionare la nuova tubatura di scarico delle acque depurate. Si tratta di lavori che andranno a risolvere una delle criticità provocate dal crollo del 16 dicembre: il materiale caduto infatti ostacola lo scarico a lago delle acque depurate (attualmente vengono trattati solo i reflui provenienti da Limone), impedendone il regolare deflusso. Una situazione, che minaccia il regolare funzionamento del depuratore, ma che sarà risolta nel giro di due settimane.
Il collettore
Non sono stati ancora definiti, invece, tempi e modi dell’intervento sull’altra criticità, ben più grave, ovvero il danneggiamento del collettore che portava al depuratore i reflui provenienti da Tremosine (gli scarichi di circa 2mila abitanti equivalenti), che ora finiscono a lago, senza essere depurati.
Secondo le analisi delle acque effettuate da Arpa la situazione non è allarmante. Ma Pasqua e l’apertura della stagione turistica sono vicine. Il depuratore ha una capacità di 19.200 abitanti equivalenti e quando arriveranno turisti e visitatori il quadro si farà certamente più complesso.
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