La barca sospesa di Manerba se ne va domenica 2 luglio
La barca sospesa molla gli ormeggi e se ne va. L’installazione nel lago di Garda a Manerba di E.On, player internazionale dell’energia con sede a Essen, in Germania, e la relativa campagna mediatica battezzata «Make Itay Green», con testimonial Caterina Balivo, termineranno domenica 2 luglio.
Lo ha annunciato la stessa multinazionale tedesca: «Alla luce dell’impegno costante sul territorio italiano e dei risultati raggiunti fino ad oggi E.On, sorpresa di quanto riportato da alcuni media, ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni locali e conferma la fine della campagna mediatica il prossimo 2 luglio».
L’installazione
In una nota E.On Italia precisa che l’obiettivo dell’iniziativa «è la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’urgenza di affrontare le conseguenze del cambiamento climatico globale e la creazione di un movimento attivo e partecipativo». La barca sospesa, pensata come un simbolo degli effetti della crisi climatica sul Garda, era stata collocata lo scorso 31 maggio nelle acque antistanti l’isola di San Biagio, l’isola che era diventata penisola per effetto dell’abbassamento dei livelli del lago, diventata lo scorso inverno emblema della siccità e della crisi idrica.
Da allora però ha cominciato a piovere, sul Garda sono svaniti i timori per un’estate di sofferenza idrica e l’installazione ha decisamente perso mordente e significato.
Le polemiche
La barca sospesa, che per le istituzioni gardesane fornisce un’immagine distorta della situazione idrica del lago, è di fatto diventata un caso diplomatico.
Sindaci e Conunità del Garda ne hanno parlato con l’ambasciatore della Repubblica Federale di Germania, Viktor Elbling, in visita sul lago.
Le avvocature di Regione Lombardia e Provincia autonoma di Trento hanno diffidato E.On a rimuovere con effetto immediato foto e video della campagna, lesivi dell’immagine del Garda. L’assessore regionale al turismo Barbara Mazzali l’ha definita «un’installazione vergognosa, indecente, di cattivo gusto», chiedendosi se «questo ecologismo senza confini non fosse figlio di una concorrenza tra località turistiche», un attacco all’economia turistica del Garda, meta preferita dei cittadini tedeschi, austriaci e svizzeri.
L’interpellanza
Sulla questione interviene anche il gruppo consiliare di minoranza «Civica Manerba» con un’interpellanza all’Autorità di bacino Laghi di Garda e Idro, l’ente competente per le aree demaniali che ha rilasciato l’autorizzazione a E.On.
«Tale pubblicità - scrive la minoranza - ha provocato allarmismo e preoccupazione, tanto è vero che nelle strutture ricettive arrivano chiamate di potenziali clienti per chiedere informazioni sullo stato in cui si trova oggi il lago». E ancora: l’installazione «non può essere ulteriormente tollerata per i danni già causati e che potrebbe ulteriormente causare. Come ben sappiamo i livelli del lago sono da tempo tornati alla normalità».
La minoranza chiede pertanto «l’immediata revoca del provvedimento autorizzativo voluto e sollecitato dall’Amministrazione Comunale».
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