Garda

La banda di Padenghe è pronta a rinascere dopo 50 anni

Grazie all’iniziativa di Chiara Maria Bertazzi l’ensemble tornerà a far sentire la propria «voce»
Una foto della storica banda di Padenghe - © www.giornaledibrescia.it
Una foto della storica banda di Padenghe - © www.giornaledibrescia.it
AA

Una volta a Padenghe c’era la banda musicale: ora un gruppo di appassionati la sta rifondando: «La banda che verrà» è già nata. Ed è, anzi, in cerca di nuovi musicanti appassionati. Il progetto di tornare ad avere in paese un corpo musicale risale ormai all’estate scorsa, quando il comitato promotore ha cominciato a guardarsi attorno e a spargere la voce, ma in questi giorni di festa il gruppetto che si è già formato sta muovendo i primi passi concreti.

Tutto è iniziato grazie alla passione e alla tenacia di Chiara Maria Bertazzi, la quale - memore della gioia provata durante l’infanzia sfilando con la banda di Polpenazze -, ha pensato di provare a far nascere quell’emozione anche in altri compaesani: «Non avevo ancora nove anni - ricorda - quando con il mio flauto ho iniziato a suonare nella banda di Polpenazze. Quell’emozione di bambina mi ha accompagnato in questi anni e mi dà l’energia per animare il progetto».

La banda di Padenghe venne fondata nei primi anni del Novecento da Domenico Salodini, detto «Panadì», ma da almeno cinquant’anni non è più attiva. Fiorente è invece l’attività delle formazioni bandistiche dei paesi limitrofi: si pensi alla già citata banda di Polpenazze, o alla Sinus Felix di San Felice del Benaco. Perché a Padenghe no? Ecco dunque che dall’estate scorsa si è costituito un comitato nato proprio con l’intenzione di rifondare la banda.

Le nuove pagine della storia della formazione musicale si stanno scrivendo là dove la storia è cominciata: nel vecchio municipio, dove una vecchia fotografia immortala la banda ai tempi gloriosi. Proprio nella sala dell’Orologio si stanno tenendo, da novembre, i primi incontri e le prime prove. La direzione artistica è stata affidata a Michelangelo Leali, già maestro e direttore della banda di Puegnago: con lui collaborano le figlie Chiara e Stefania, la prima strumentista, la seconda presidente del neonato corpo bandistico, che sta muovendo i primi passi con il plauso del Municipio.

Già è stato deciso che sarà intitolata al chitarrista e cantautore bresciano Tullio Romano, scomparso nel 2010: fu uno dei miti musicali degli anni ’60, con il trio «Los Marcellos Ferial»: a loro si devono canzoni come «Cuando calienta el sol» e «Sei diventata nera», e la scoperta di un giovanissimo Fausto Leali.

Non resta dunque che incrementare la formazione: chi volesse unirsi, o saperne di più, può scrivere a labandacheverrà@gmail.com.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia