Garda

L’oasi San Francesco sarà casa del tritone crestato

Pronti a realizzare tre pozze in una zona di Desenzano già scrigno della biodiversità
L’oasi San Francesco - © www.giornaledibrescia.it
L’oasi San Francesco - © www.giornaledibrescia.it
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Creare tutte le condizioni necessarie per favorire la conservazione di alcune specie di anfibi e rettili rare e minacciate: è questo l’obiettivo del Comune che, per raggiungerlo, punta a un finanziamento regionale di 15mila euro a cui poi ne aggiungerà 3mila. L’intento è accedere ai fondi del programma «Life Gestire 2020» a salvaguardia della biodiversità.

E quale scrigno migliore dell’oasi San Francesco? Area vincolata e riconosciuta come monumento naturale dal 2008, lo è stata proprio per la ricchissima presenza di specie animali e vegetali. Una presenza quasi sorprendente, per gli esperti, anche in relazione alla scarsa estensione: 50mila metri quadrati appena.

Il progetto. L’obiettivo è creare una zona che possa diventare la casa ideale per il tritone crestato e la rana di lataste (o rana latastei), specie rare e fortemente minacciate. Delle pozze, insomma, che potranno essere utilizzate anche in situazione d’emergenza. Il pensiero corre al 2019 quando il Wwf Bergamo-Brescia aveva rintracciato in una pozza a Lonato alcuni esemplari di tritoni crestati, oltre a numerosissimi girini. Se gli esemplari adulti erano stati spostati a qualche decina di metri di distanza, più al sicuro, nulla è stato possibile fare per le larve. Se al tempo fosse esistita una zona idonea, delimitata e protetta, avrebbero potuto essere trasportate lì. Esattamente ciò che si intende realizzare ora all’oasi San Francesco: l’unica area gardesana che presenta caratteristiche idonee allo scopo, oltre che personale formato e molto esperto, i volontari dell’Associazione Airone Rosso, che da anni se ne prendono cura.

Il progetto, redatto da agronomi e naturalisti, prevede la formazione di una grande pozza principale (circa tre metri per quattro, profonda massimo un metro e mezzo), facilmente accessibile ai piccoli anfibi, seppur protetta dai predatori e delimitata. Prevede, inoltre, la «stabilizzazione» di tre pozze più piccole, già esistenti: saranno rese leggermente più profonde (una ventina di centimetri) e più impermeabili, grazie a un rivestimento d’argilla. Se tutto andrà bene, e il finanziamento sarà ottenuto, i lavori potrebbero essere affidati nel mese di luglio. 

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