L'addio a Francesca: «Il sorriso spento da una violenza assurda»
«Perché la violenza ha il sopravvento? Perché con estrema facilità si uccide? Non si può dire che chi compie atti come questi ha la mente ottenebrata. Bedizzole aspetta risposte»: lo ha detto il parroco di Bedizzole don Franco Dagani nel corso dei funerali di Francesca Fantoni, la 38enne uccisa e poi abbandonata nel parco pubblico del paese.
Gremita la chiesa in una giornata di lutto cittadino per Bedizzole, paese di residenza anche dell’assassino, Andrea Pavarini, 32 anni, che, secondo l’autopsia, ha anche violentata la vittima prima di ammazzarla. «Dove sono finiti dialogo, rispetto e accoglienza? Ci accontentiamo degli idoli e per molti Dio è morto. O ci fermiamo in tempo o rischiamo di suicidarci» ha detto il sacerdote.
In un messaggio letto durante i funerali il Vescovo di Brescia mons. Tremolada ha voluto ricordare «Il sorriso gentile di Francesca spento da una violenza cieca e assurda».
«Volerti bene è stata la cosa più facile. Tu c’eri sempre e mi manchi già. Il dono più bello che avevi era il perdono, perché tu perdonavi tutto e tutti. Ti invidiavo questa qualità. Dammi la forza di continuare a vivere. Io e mamma ringraziamo la comunità per l’affetto e la vicinanza»; è il messaggio letto in chiesa da Elisa, la sorella di Francesca Fantoni.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato