Iniziata la «rimonta» delle trote lacustri nel Toscolano

Si rinnova in questi giorni il fenomeno della «rimonta» delle trote lacustri nel Toscolano. Il primo esemplare ad intraprendere questa spettacolare migrazione riproduttiva, simile a quella che fanno i salmoni, è stato osservato nei giorni scorsi nel tratto di fiume che corre a monte del municipio.
Si tratta di un bella trota lacustre di una settantina di centimetri e almeno 6 chili, indaffarata a predisporre, con poderosi colpi di coda, le zone dell’alveo dove poi deporrà le uova. Non è scontato che questo fenomeno, chiamato «homing», avvenga: «L’acqua è poca - dice Paolo Marai dell’associazione di pescatori ZPS "La Fario" - a causa della siccità e degli scarsi rilasci dal bacino di Valvestino, ma questa lacustre ce l’ha fatta. Segno che i lavori effettuati per restituire al fiume la naturalità perduta e facilitare la risalita delle trote sono serviti».
Sul Toscolano - l’unico fiume bresciano in cui si osserva la rimonta, che ormai avviene solo qui e nel Sarca, in Trentino - sono appena terminati alcuni interventi di riqualificazione ambientale previsti dal progetto «Lacustre», finanziato da Fondazione Cariplo con 250mila euro e predisposto dagli ittiologi Alessandro Marieni e Antonella Anzani. Sono state di fatto ripristinate le condizioni per la risalita dei pesci, creando zone di riparo, sistemando il letto e le sponde, nonché attrezzando apposite «rampe» per la risalita nei punti in cui sono presenti sbarramenti artificiali, come quello situato poco più a monte del Ponte Vecchio.
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