Garda

Il tuffo e poi le bolle: torna la dermatite del bagnante

L'infiammazione transitoria della pelle è causata da un parassita degli uccelli acquatici: fondamentale non dar loro da mangiare
LA DERMATITE DEL BAGNANTE
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Prima la piacevole frescura del bagno, poi l’inferno del prurito: torna, puntuale come il solstizio d’estate, il fenomeno della dermatite del bagnante. Stavolta la segnalazione arriva da San Felice: la prima, quest’anno, e con ogni probabilità destinata a non rimanere la sola.
 
È il rischio di farsi il bagno su spiagge apprezzate tanto dai bagnanti quanto dagli uccelli acquatici. Quella fondamentale? Non dar loro cibo. Per due ragioni: fa male agli stessi uccelli, in considerazione del fatto che gli alimenti che vengono loro somministrati (sovente pane secco) non rientrano nella loro dieta abituale e non dovrebbero rientrarvi; e perché se trovano «cibo facile», è chiaro che i volatili si concentrino nelle zone in cui lo trovano.
 
L’anno scorso fu Manerba, poi Desenzano, ma pure Padenghe. Nemmeno l’alto Garda è esente da questo problema. Quest’anno, si diceva, si comincia da San Felice: l’altro giorno alla spiaggia del porto di Portese un ragazzo è uscito dall’acqua con vistose bolle e prurito a più non posso.
 
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