Il lago di Garda «a secco» di turisti tedeschi: presenze in calo del 15% a giugno
Quest’estate al lago di Garda non manca l’acqua, bensì i turisti tedeschi. Uno scenario sul quale ci si interroga molto. Probabilmente per qualcuno legato alle recenti polemiche sulle campagne, ritenute denigratorie alcune istituzioni e categorie, compiute dai media d’oltralpe. Ma la verità è un’altra, almeno secondo gli albergatori del Benaco, e non è nemmeno legata all’aumento delle tariffe aeree. Ma al fatto che la Germania è in recessione.
«È indubbio che in questo momento, con l’inflazione al rialzo, l’aumento dei costi dei voli incida sugli arrivi dei turisti nelle nostre destinazioni - commenta Marco Merlo, presidente del Consorzio albergatori e ristoratori di Sirmione e gestore dell’Hotel Ideal in centro storico -. Ma per i tedeschi il problema è l’inflazione e questa è una caratteristica della cultura tedesca: quando c’è un momento di incertezza economica e di calo della possibilità di spesa, vengono meno a quello che è l’appuntamento più atteso della vacanza sul Garda».
Merlo aggiunge che «quest’anno si sono rivisti gli inglesi e gli americani, un mercato che è mancato negli ultimi anni, non a causa dei prezzi ma a causa del Covid. L’aumento dei prezzi ha però inciso fortemente sui numeri: a giugno sul Garda abbiamo registrato una flessione che si aggira attorno al 10-15 per cento».
«Si sente la penuria di stranieri che arrivano con l’aereo a causa dell’aumento delle tariffe - conferma Giuseppe Caccamo dell’Hotel Desenzano, presidente di Assohotel Lombardia orientale - e questo ci penalizza sicuramente. Ma la mancanza dei tedeschi sul basso lago credo dipenda dal fatto che l’economia tedesca non stia andando a gonfie vele. Non penso che sia stata la campagna legata alla siccità, credo che sia proprio dovuto a una loro recessione interna: nel momento in cui vedono che l’economia non va tanto bene, loro non vanno in vacanza, oppure fanno vacanze diverse».
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