Garda

Il governo boccia il ricorso, l’ampliamento di Gedit si farà

Respinto il tentativo di impugnare l’atto che ammette il sovralzo della discarica
L’attività. Una ruspa in azione nell’area della  discarica Gedit
L’attività. Una ruspa in azione nell’area della discarica Gedit
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Il Comune di Calcinato «non ha un effettivo compito di salvaguardia dell’interesse pubblico». La Presidenza del Consiglio dei Ministri ritiene «inammissibile» l’istanza di opposizione presentata dal sindaco Marika Legati contro l’autorizzazione della Provincia all’ampliamento Gedit. E, di fatto, anche questo nuovo tentativo dell’Amministrazione calcinatese di bloccare l’operazione fallisce: l’assessore all’Ecologia, Stefano Vergano, è «amareggiato. La forma - commenta - stavolta ha prevalso sulla sostanza».

L’appello. Ai primi di febbraio il Comune aveva fatto appello alla Presidenza del Consiglio contro la determinazione dirigenziale della Provincia del 19 gennaio, conclusiva della conferenza dei servizi per il rilascio dell’autorizzazione ambientale relativa al sovralzo e all’ampliamento della discarica di via Cavicchione. In soldoni, era il via libera, per Gedit, al conferimento di circa 600mila metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi, che andranno ad aggiungersi al milione e 230mila metri cubi già conferiti, grazie al sovralzo delle due vasche esistenti e alla realizzazione di una terza vasca. La contestazione.

Un’operazione che il Comune ha contestato «in ogni modo - riferisce Vergano -: contro il decreto di compatibilità ambientale della Regione del novembre 2016, ci siamo rivolti prima al Tar, poi al Consiglio di Stato: la sospensiva è stata rigettata in entrambe le sedi, siamo in attesa del giudizio di merito del tribunale amministrativo, ma ci vorrà tempo. Poi, una volta giunto il parere favorevole della Provincia nel procedimento di Autorizzazione integrata ambientale abbiamo presentato istanza di opposizione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: abbiamo coinvolto il territorio, i Comuni vicini, ed eravamo tutti unanimemente contrari. Ma se i tre enti competenti, ossia Arpa, Ats e Provincia dicono "sì" - rimarca Vergano - il parere del territorio non conta». E a dirlo è la stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri: «Nonostante le criticità, il Comune non è competente: ci hanno detto "no", in pratica, per una mera questione di forma».

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