Garda

Il cavalcavia di via Stazione a Calcinato chiude per sei mesi

Saranno sostituite le vecchie rampe e verrà creata una nuova rotatoria di fronte al centro sportivo
Il cavalcavia di via Stazione - © www.giornaledibrescia.it
Il cavalcavia di via Stazione - © www.giornaledibrescia.it
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Un altro importante cavalcavia sta per essere demolito: i disagi saranno inevitabili. Dopo quello di Campagna di Lonato, infatti, tocca al cavalcavia di via Stazione, a Calcinato: snodo fondamentale per la viabilità del paese, perché collega il centro del capoluogo con la frazione di Ponte San Marco, sarà chiuso dal 13 giugno al 30 novembre.

Durante questi mesi saranno sostituite le vecchie rampe del cavalcavia e sarà creata una nuova rotatoria di fronte al centro sportivo, propedeutica all’allargamento di via Zemogna, dove sarà successivamente realizzato un altro cavalcavia di collegamento, questa volta, con la frazione di Calcinatello. Il programma prevede infine lo spostamento della vicina santella e del monumento dedicato agli Aviatori.

Insomma, l’intervento sarà laborioso, complesso e particolarmente delicato. Lo spiega il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Mirco Cinquetti: «L’opera è fondamentale perché renderà l’area più sicura, decorosa e fruibile rispetto al passato. L’Amministrazione ha fortemente voluto anticipare questi lavori, che Cepav due avrebbe altrimenti portato avanti tra il settembre del 2022 e l’aprile del 2023, in piena concomitanza con l’anno scolastico: il cantiere avrebbe comportato disagi enormi per la cittadinanza.

A nostro avviso - rimarca Cinquetti - l’opzione migliore era partire al termine dell’anno scolastico, e quindi ora, garantendo una viabilità ristabilita prima delle festività natalizie». Impossibile evitare di chiudere il tratto al traffico, ma sarà garantito il transito ciclopedonale grazie ad appositi cartelli posizionati da Cepav due. In auto, invece, per andare da Ponte San Marco a Calcinato e viceversa si potranno percorrere le due strade alternative, via Rovadino e via Cavour.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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