Garda

«Giardini d’agrumi» tre giorni al sapore dei frutti gardesani

Da sabato a lunedì a Gargnano torna la rassegna che apre limonaie e chiostri con decine di espositori
Un’antica limonaia di Gargnano, aperta nel weekend - © www.giornaledibrescia.it
Un’antica limonaia di Gargnano, aperta nel weekend - © www.giornaledibrescia.it
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Il profumo intenso degli agrumi in fiore. La bellezza delle antiche limonaie che si affacciano sul lago tra le distese di ulivi. Il poter vedere e toccare gli attrezzi di chi, nei secoli scorsi, lavorava nei «giardini» gargnanesi e che ancora oggi vengono utilizzati.

Tutto questo sarà possibile ammirare sabato, domenica e lunedì a Gargnano. Dopo due anni di assenza per i divieti legati alla pandemia torna «Giardini d’agrumi», rassegna che, nelle precedenti cinque edizioni, organizzate da Terra&Sapori, Comune e Parrocchia, ha richiamato migliaia di visitatori e decine di espositori che hanno proposto, nelle vie di Gargnano, prodotti tipici e legati agli agrumi. In vendita anche piante di limoni, aranci, cedri, mandarini: in pratica quanto le fertili terre dell’alto Garda sanno produrre dal 1400, ovvero da quando i frati francescani insegnarono ai contadini gardesani come coltivare arance e limoni, ma anche cedri e mandarini, ricchi di vitaminaC, frutti medicinali, miracolosi ai tempi.

Nello splendido chiostro quattrocentesco di San Francesco saranno esposti vari tipi di agrumi, compresi frutti rari che sapienti mani hanno salvato dall’estinzione. L’inaugurazione è in programma sabato alle 11. Giovani studenti faranno da guida lungo il percorso. Sarà possibile visitare anche le limonaie private, in paese e ai piedi delle colline.

Come in passato i proprietari accoglieranno i visitatori per visite guidate. A Gargnano, Villa e Bogliaco i ristoranti proporranno pranzi o cene a tema. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Per ulteriori informazioni contattare o consultare i siti www.thisisgargnano.it o associazione Terre&Sapori o rivolgersi all’Ufficio informazioni di Gargnano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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