Garda

Gardesana, gallerie strette e semaforo stupido

Semafori mal funzionanti, code e poca sicurezza: la vecchia Gardesana palesa tutta la sua inadeguatezza
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Semafori mal funzionanti, code intollerabili e bassissimi standard di sicurezza. La vecchia statale Gardesana palesa tutta la sua inadeguatezza e l’utenza alza la voce. Le lamentele riguardano in particolare il « semaforo intelligente» di Gargnano, che dovrebbe impedire, grazie ad appositi sensori, il passaggio contemporaneo negli opposti sensi di marcia di bus e mezzi pesanti lungo le gallerie D’Acli e Ciclopi. Ma l’impianto spesso e volentieri funziona male: così capita di frequente che due pullman si trovino muso contro muso in galleria, impossibilitati tanto a procedere quanto a fare retromarcia, con la conseguente formazione di code chilometriche e disagi che l’utenza fa sempre più fatica a tollerare.

La protesta corre anche sul web: è stata attivata la pagina Facebook « Semaforo rosso, no grazie» con l’obiettivo di denunciare «i disagi causati dal cosiddetto " semaforo intelligente" della galleria Cicopli».

«Postate fotografie e filmati - esortano i creatori della pagina - così, unendo le forze, possiamo costringere gli enti competenti (l’Anas, ndr) a trovare una soluzione definitiva». Un altro punto critico si trova all’ingresso di Maderno, giungendo da Salò: qui, all’altezza del bar Carta Bianca, ogni volta che un acquazzone si abbatte sulla zona si formano delle vere e proprie piscine sulla carreggiata, determinando una situazione di potenziale pericolo per la circolazione. «C’è mancato poco che mi ammazzassi», ci ha detto un automobilista che nei giorni scorsi ha rischiato di uscire di strada a causa delle pozze d’acqua che si erano formate sulla carreggiata.

L’inadeguatezza del tratto altogardesano della Statale 45 bis è un problema serio anche per il comparto turistico: «Da tempo ormai - spiega Marco Girardi, direttore del consorzio turistico Garda Lombardia - i tour operator dirottano i bus turistici sulla sponda veronese, viste le difficoltà che i grandi pullman incontrano lungo la litoranea del Garda bresciano. In questo modo perdiamo una buona fetta di clientela, soprattutto nei periodi di bassa stagione. Al danno d’immagine si somma anche il danno economico. Sono anni che chiediamo inutilmente soluzioni: è così complicato allargare le gallerie?». La viabilità è il vero tallone d’Achille del turismo altogardesano. La questione non è di poco conto. Anzi, impone una soluzione urgente «se il Garda - dice Girardi - intende continuare ad essere competitivo sui mercati turistici internazionali».

Il problema dell’inadeguatezza delle gallerie, concepite per il traffico di mezzo secolo fa, è peraltro all’attenzione della Comunità montana dell’Alto Garda bresciano, che nei giorni scorsi ha siglato un accordo con la Provincia per predisporre il progetto di una nuova galleria in variante alla 45 bis, da realizzare tra Gargnano e Tignale. La progettazione è funzionale alla partecipazione ai bandi che assegnano fondi ai Comuni di confine. Servono risorse ingenti ed i tempi, burocratici e di realizzazione dell’opera, sono lunghi. Ma l’Alto Garda non può permettersi di procrastinare a lungo la soluzione al problema, dato che c’è in gioco l’economia turistica del territorio, che si regge su quest’unico asse viario. 

Simone Bottura

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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