Furto di rame a Manerba sventato grazie al vicino di casa
Per fortuna che il vicino di casa non ha avuto il sonno pesante. E per fortuna, anche e soprattutto, che la sua chiamata è stata raccolta da «orecchie» giuste e pronte: i Carabinieri di Manerba hanno colto sul fatto un ladro di rame che nella notte tra giovedì e ieri, venerdì, ha letteralmente provato a «smontare» una villa nella zona del cimitero, in corso Europa, all’angolo con via San Francesco d’Assisi.
Il risultato? Furto sventato, refurtiva recuperata, ladro arrestato. Niente bottino. Cento metri di oro rosso è il bottino che i militari della stazione di Manerba guidati dal maresciallo maggiore Marco Fainelli sono riusciti a impedirgli di trafugare: il prezioso materiale, che fa gola proprio perché facilmente smerciabile sul mercato nero, è rimasto nelle pertinenze esterne della villa. Con i Carabinieri, sono intervenuti nella notte anche gli agenti della Polizia locale dell’Unione dei Comuni della Valtenesi coordinati dal comandante Massimo Landi.
La celerità e la prontezza sono state le fondamentali chiavi di volta dell’intera vicenda. Perché per primo celere è stato un cittadino che abita nei pressi della villa presa di mira. Un vicino di casa, insomma, che mentre dormiva è stato disturbato da una serie di rumori sospetti che provenivano proprio dall’abitazione a fianco, che in quel momento gli risultava vuota. Chiaro che si è insospettito. E non si è girato dall’altra parte, anzi, non ci ha pensato un secondo e ha chiamato i Carabinieri.
Anche loro sono stati decisamente molto celeri: in pochissimi minuti hanno raggiunto viale Europa e hanno beccato il ladro proprio mentre smontava il rame pezzo per pezzo dalla villa. La grondaia? Del tutto sparita. O meglio, lasciata accatastata in cortile. Non dev’essersi nemmeno accorto di essere stato sentito da qualcuno, il malvivente: il quarantenne, italiano, è stato colto sul fatto. Ieri mattina ha avuto luogo il processo per direttissima, con la convalida dell’arresto e il successivo trasferimento in carcere.
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