«Fiori nella rocca» a Lonato sfiora i numeri dell’era pre Covid
L’assalto si è consumato: se l’edizione 2022 di Fiori nella Rocca non toccherà i numeri del 2018, ci mancherà davvero poco.
Quell’annata fu da incorniciare: quei 15mila visitatori rappresentarono «un record di quelli che raggiungi una volta e poi non sogni nemmeno più - spiega, dalla Fondazione Ugo Da Como che organizza l’evento con il Garden Club di Brescia, Roberta Valbusa -. Ma quest’anno ci andremo vicinissimi: venerdì, giorno di apertura della manifestazione, abbiamo contato un numero di visitatori superiore a quello registrato il venerdì del 2018. Sabato ci ha fregati il meteo: abbiamo perso il pomeriggio a causa del vento gelido, per cui ci sono state meno presenze rispetto alla seconda giornata di quattro anni fa». E per fortuna che nulla si è guastato a causa del ventaccio: domenica mattina «Fiori nella Rocca» ha riaperto perfetta e baciata dal sole, «quasi che l’avessimo prenotata così: ci ha permesso di recuperare terreno sul sabato».
È andata benissimo, dunque, la festa dei fiori in rocca, tornata finalmente e con sollievo di tutti alle modalità pre-Covid: «Un’occasione di ripartenza per gli eventi nei luoghi della cultura, ma anche una festa per i tanti che ci raggiungono e soprattutto per i lonatesi, per i quali l’ingresso è gratuito, che salgono in rocca anche più volte nel corso della tre giorni». Hanno approfittato per visitare la Casa Museo del Podestà, dove era allestita una bellissima mostra di fiori di carta, e l’esposizione con gli scatti di Dario Fusaro.
È andata benissimo anche per gli oltre cinquanta espositori presenti, il top del florovivaismo e dell’universo garden: hanno colorato la fortificazione lonatese con fiori e agrumi profumatissimi, piante aromatiche di ogni foggia, orticole pronte per essere messe a dimora. Un paradiso per gli appassionati di giardinaggio, ma anche per gli amanti della fotografia: si sono contati decine di fotografi amatoriali. Coi loro «cannoni», non si sono persi un petalo.
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