Finisce la latitanza della donna dai 70 nomi
Si era resa protagonista di furti e truffe, era evasa dai domiciliari, era svanita nel nulla e aveva fornito settanta nomi diversi
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Si era resa protagonista di furti e truffe, era evasa dai domiciliari, era svanita nel nulla e aveva fornito settanta nomi diversi. Il commissariato di Pubblica sicurezza di Desenzano del Garda nei giorni scorsi ha messo fine alla latitanza di una donna nomade di 33 anni, irreperibile dal 2009, colpita da un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Rovigo per l’espiazione della pena di un anno di reclusione per una serie di reati contro il patrimonio commessi in diversi capoluoghi del Veneto.
Tutto inizia con il controllo di un cittadino nomade di origine francese in un albergo di Desenzano. Il soggetto ha a suo carico numerosi precedenti di polizia. Si accompagna ad una donna che, dalle generalità e documenti forniti, risulta essere una cittadina croata incensurata.
L’atteggiamento di disagio e nervosismo durante il controllo della coppia insospettisce però gli agenti, che approfondiscono le verifiche. Ecco che emerge la falsità delle generalità fornite dalla donna. Tassello per tassello, riaffiora tutta la sua storia.
Dagli accertamenti risulta che M. G., di etnia rom, nel 2009 era evasa dagli arresti domiciliari dall’abitazione di Bagnolo di Po’ (Rovigo) ed era svanita nel nulla. Dalle consultazioni in banca dati è risultato che la donna, ch’è stata portata a Verziano, aveva circa 70 precedenti dattiloscopici con nomi diversi.
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